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Il CMCC alla Conferenza Onu

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Il CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici è presente alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile con una serie di side events ospitati nel padiglione del Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

“Adattamento ai Cambiamenti Climatici nelle Aree Tropicali” è il titolo dell’incontro organizzato dal CMCC (Martedì 19 giugno, ore 17.00). Le strategie da adottare in aree particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, futuri e in corso, saranno al centro di un dibattito con contributi del Ministro Corrado CliniCarlos Nobre (Istituto Brasiliano di Ricerca Spaziale), Antonio Navarra (Presidente del CMCC) e Riccardo Valentini (che al CMCC dirige la divisione Iafent - Impatti sull’agricoltura, le foreste e gli ecosistemi naturali).

Altri incontri vedono la partecipazione del CMCC in temi rilevanti all’incrocio tra la studio dei cambiamenti climatici e le prospettive dello sviluppo sostenibile.
Le foreste, ad esempio, sono il tema di una ricca tavola rotonda in cui si discute di rilevazioni e monitoraggio circa la deforestazione in Amazzonia.
L’energia, i rischi ambientali e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sono invece al centro di due dibattiti distinti. Il primo è incentrato sulla collaborazione italo-brasiliano verso la realizzazione della Low Carbon Economy; il secondo è invece dedicato a una discussione sulle prospettive inerentil’estrazione del petrolio con particolare attenzione ai rischi conseguenti alle perdite petrolifere durante le fasi estrattive.

Fonte: Ufficio Stampa CMCC

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L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

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Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.