fbpx Buchi neri da record | Scienza in rete

Buchi neri da record

Primary tabs

Read time: 1 min

Scoperti in due galassie a oltre 300 milioni di anni luce dalla Terra due buchi neri di quasi dieci miliardi di masse solari, possibile anello mancante tra i quasar e i buchi neri supermassicci che osserviamo oggi.

Le misure sono da record. Finora il buco nero più massiccio (6,3 miliardi di masse solari) era stato individuato nel cuore della galassia M87 una trentina d'anni fa, record letteralmente polverizzato dai due mostri scoperti da Nicholas McConnell (University of California – Berkeley) e collaboratori. Se uno di questi buchi neri venisse collocato nel nostro Sistema solare, il raggio del suo orizzonte degli eventi – il confine che definisce il punto di non ritorno per materia e radiazione – sarebbe 200 volte la distanza tra la Terra e il Sole. In confronto, quello del buco nero che alberga al centro della Via Lattea (4 milioni di masse solari) è circa un quinto dell'orbita di Mercurio.

La scoperta, annunciata su Nature, è stata possibile grazie all'accurata analisi degli spettri delle stelle di due grandi galassie ellittiche appartenenti una (NGC 3842) all'ammasso di galassie del Leone e l'altra (NGC4889) a quello della Chioma di Berenice. La ricostruzione delle velocità stellari ha permesso di determinare l'ammontare della massa centrale. Poiché le enormi masse risultanti erano concentrate in volumi piuttosto ristretti, la logica spiegazione è stata quella di pensare a buchi neri supermassicci.

UC Berkeley

Autori: 
Sezioni: 
Astrofisica

prossimo articolo

La circolazione oceanica nel Nord Atlantico (AMOC) sta per spegnersi?

Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC)

Negli ultimi anni, varie testate hanno riportato la diminuzione dell'Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC) nel Nord Atlantico, cruciale per il clima dell'emisfero Nord, avvertendo del rischio che si stia spegnendo. È quanto, in effetti,  suggeriscono alcuni studi recenti, ma c'è disaccordo tra gli esperti: la complessità e l'incertezza dei modelli climatici rendono difficile prevedere con certezza il futuro di AMOC.

Schema delle correnti di AMOC. Crediti: modificato da R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP, Wikimedia Commons. Licenza: CC BY 3.0 DEED

A più riprese negli ultimi anni, testate importanti hanno pubblicato articoli che raccontano come, secondo alcune ricerche, l’intensità della circolazione termoalina nel Nord Atlantico, nota come Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC) sia non solo in diminuzione, ma sia proprio sull’orlo di uno spegnimento totale.