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Febbre per Horizon 2020: ecco alcuni dati del 7PQ

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Il lancio di Horizon 2020 è una buona occasione per tracciare un bilancio del 7° Programma Quadro.
Lo faremo compiutamente attraverso un report che verrà reso pubblico l'11 febbraio prossimo, incentrato soprattutto sulle performance italiane, entrando nel merito dei numerosi contractors che negli ultimi sette anni sono riusciti a aggiudicarsi progetti europei.
I dati saranno aggiornati a dicembre 2013, e quindi quasi coincidenti con la fine del Programma.
Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi si consiglia di partecipare al conferenza iscrivendosi qui.
Gli ultimi dati pubblici sul Settimo Programma Quadro provenienti dalla Commissione Europea risalgono ad agosto 2013, mese in cui è stato pubblicato l'ultimo report su FP7. Dalla lettura di questo rapporto si scopre che, nel periodo compreso fra il 2007 e tutto il 2012, sono state ricevute più di 113.000 proposte relative ai 379 bandi conclusi, la maggior parte delle quali – circa 103.000 – e stata ammessa alla prima fase di valutazione.
Di queste, più di 20.000 sono arrivate alla negoziazione del budget, per una richiesta complessiva di 32,8 miliardi di euro. Benché manchino ancora i dati completi relativi al 2013, il quadro che emerge è quello di una partecipazione massiccia al programma di finanziamento appena concluso. Partecipazione che non si limita all’Europa: le nazioni coinvolte nei progetti finanziati sono 170 e le principali, al di fuori dei Paesi Membri dell’UE e dei Paesi Associati, sono USA, Russia, Cina, Brasile e India.

Distribuzione dei finanziamenti

Se si guarda alla distribuzione dei finanziamenti in base ai tipi di organizzazioni, si nota la rapida crescita, nel corso dei sei anni, delle istituzioni dedicate all’istruzione secondaria e superiore, che nel 2012 hanno superato i 3,2 miliardi di euro di finanziamento. Ben diverso è l’andamento dei finanziamenti per le istituzioni pubbliche (escluse quelle di ricerca ed educazione), che conquistano la palma per la categoria meno finanziata, assestandosi sotto i 200 milioni di euro per tutti i sei anni presi in esame. A metà strada fra questi due estremi si collocano le organizzazioni dedite alla ricerca, che registrano un netto incremento fra il 2007 e il 2008 per poi mantenersi un ritmo di crescita lento fino al 2012, anno in cui raggiungono una cifra complessiva di circa 1,8 miliardi di euro. Lenta ma costante anche la crescita dei finanziamenti alle piccole-medie imprese, che si assesta poco sopra gli 1,2 miliardi di euro.

Sempre a proposito delle istituzioni di ricerca, il CNR si colloca fra le prime dieci per numero di partecipanti a un progetto FP7, al terzo posto dopo il francese CNRS e la Fraunhofer-Gesellschaft.
In generale, Francia e Germania fare la parte del leone, conquistando tre posizioni ciascuna. Se si allarga il campo alle prime 50 istituzioni di ricerca, se ne trovano 7 italiane contro le 9 francesi e le 6 tedesche. Per quanto riguarda le compagnie private, la prima per numero di partecipazioni è la Siemens, seguita dalle spagnole Atos e Telefónica Investigación y Desarrollo, mentre le italiane D’Appolonia S.p.a. e STMicroelectronics S.r.l. conquistano, rispettivamente, la quinta e la decima posizione. È interessante notare che, nella classifica generale delle organizzazioni in base al numero di partecipazioni, nessuna compagnia privata arriva fra le prime cento.
Altra classifica rilevante è quella che ordina le regioni europee sulla base del numero di partecipanti e dei fondi europei ottenuti, e che vede Roma conquistare, rispettivamente, il terzo e il quinto posto.
Buon risultato anche per Milano (decima e undicesima), con Parigi saldamente in cima a entrambe le classifiche, con quasi il doppio sia di partecipanti (4.381 contro 2.545 della seconda) sia di finanziamenti (circa 1,9 miliardi contro gli 1,1 della seconda).

Svolgimento del programma

Un finanziamento europeo non è qualcosa che si ottiene in pochi giorni; al di là del tempo necessario per preparare una proposta efficace, dal momento della chiusura di un bando alla firma di accettazione del grant passano mesi. Questo arco temporale viene indicato come TTG (Time-To-Grant) ed è stato quantificato per ciascun programma e area di priorità e per ciascuno degli anni presi in esame. Il TTG medio si assesta sui 320 giorni, con un minimo di 13 per i grant ERC fino a un massimo di 1115 per i progetti dell’area Trasporti (inclusa l’Aeronautica).
Anche per questo, l’UE ha cercato di introdurre misure di semplificazione delle procedure adottate, come l’ulteriore sviluppo del Participant Portal, che ha consentito di alleggerire il carico amministrativo del FP7.
Un sondaggio effettuato tramite il network dei National Contact Points (NCPs) ha rivelato che la facilità nel reperire informazioni sul FP7 è stata reputata buona o eccellente da più del 70 percento dei rispondenti, sebbene queste percentuali calino soprattutto riguardo alla negoziazione dei grant o alle fasi di report e review dei progetti (circa 40 percento). Va comunque detto che, in generale, le percentuali di insoddisfatti non superano quasi mai il 20 percento degli interpellati.

European Research Council

Questo organo segna un nuovo approccio agli investimenti in ricerca di frontiera in Europa. Alla base dei programmi di ricerca sviluppati da ERC c’è la necessità di aumentare l’attrattività dell’Europa, sia per i migliori ricercatori di tutto il mondo sia per gli investimenti industriali, e di generare nuove conoscenze per aiutare lo sviluppo dell’economia e della società. Già nelle scorse settimane, su Scienzainrete abbiamo esaminato nel dettaglio i grant che ERC ha finanziato, con particolare attenzione al risultato italiano. In questo paragrafo prenderemo in considerazione il “dietro le quinte” dei finanziamenti promossi dal Concilio Europeo della ricerca.
Nel 2012 sono arrivati all’ERC circa 7.045 proposte di finanziamento relative ai bandi Advanced Grant e Starting Grant, un aumento dell’11 percento rispetto al 2011. La partecipazione italiana a partire  dal 2007 è stata molto elevata sia in termini numerici (secondo posto dopo UK) sia in termini di richieste finanziarie (terzo posto).
Ma chi sono i vincitori dei bandi ERC? Per gli Starting Grant la maggior parte sono giovani tra i 33 e i 35 anni, mentre per gli Advanced Grant si distribuiscono su una fascia di età più grande.

 

Figura 1

Per quanto riguarda i bandi Synergy Grants, che consistono nel dare contribuiti a gruppi di ricerca, sono arrivate 710 proposte, 11 delle quali sono state selezionate per ricevere finanziamenti per i prossimi 6 anni. Ma questo sistema di finanziamento ha alla base una macchina moto complessa: nel 2012 ERC ha utilizzato 5.912 esperti e più di 5.000 revisori esterni divisi in tre aree scientifiche (scienze sociali e umanistiche, scienze biologiche, scienze fisiche e ingegneria) In media, ogni progetto Starting Grant è stato valutato da 2,3 revisori, gli Advanced Grant da 2,8 e i Synergy da 6. Tutti gli esperti sono stati pagati nei tempi stabiliti dai contratti, anzi nel 2012 si è scesi a una media di 15,4 giorni rispetto ai 21 del 2011. Tutto questo ha fatto sì che i commissari rispettassero i limiti dei 60 giorni richiesti per la valutazione. Una macchina, quella dell’ERC, che a vedere i numeri migliora anno dopo anno.
Nel 2012 sono diminuiti del 14 percento i ricorsi, nonostante un aumento del 21 percento delle richieste di finanziamento. La filosofia di scegliere solo i progetti e i candidati migliori porta i suoi frutti: 76 vincitori di borse ERC hanno vinto importanti premi internazionali nel solo 2012.
Ma sono i numeri che danno la dimensione del successo dei grant ERC, al 2013 sono 20 mila i papers scientifici realizzati grazie a questo finanziamento. Come si evince dalla Figura 2, questa produzione è andata ad aumentare anno dopo anno.

Figura 2

Per potenziare ancor di più questi risultati in Horizon 2020 il budget destinato ai finanziamenti ERC passerà da 7,5 miliardi di euro come è stato per il periodo 2007-2013 a 13,1 miliardi di euro per 2014-2020. Il budget sarà così ripartito: 485 milioni per gli Starting Grant, 713 per i Consolidator Grant, 450 milioni per gli Advanced Grant mentre anche per i Proof of Concept saranno destinati 15 milioni di euro.
L’ERC come modello anche le politiche di ricerca dei singoli paesi. Molte nazioni stanno modulando in riferimento a questi grant, come dimostra il nuovo Programma Nazionale per la Ricerca (PNR), lanciato qualche giorno fa dal ministro Carrozza.
Il nuovo PNR, si trasformerà da triennale a settennale (2014-20) per allinearsi proprio con il Programma Quadro europeo Horizon 2020.
Altri paesi invece, visto che solo 12% delle proposte ERC viene finanziato, predispongono dei finanziamenti per quei ricercatori rimasti fuori ma che hanno però ottenuto un ottimo giudizio.

Marie Curie Actions e bandi per i dottorandi

Le azioni Marie Curie (MCA) sono borse di ricerca europee destinate ai ricercatori a prescindere da età, genere o nazionalità. Grazie a esse, oltre a beneficiare di una generosa sovvenzione i ricercatori hanno la possibilità di maturare esperienza all’estero e nel settore privato, e di integrare la loro formazione con altre competenze o discipline utili per la loro carriera. Nell’ambito del FP7, le MCA sono state raggruppate nel programma “People” con un budget di 4 miliardi di euro, pari al 9 percento dell’intero budget del FP7. Nel 2012 sono state assegnate circa 11.000 nuove borse.
I ricercatori sostenuti finora dalle MCA sono di 130 nazionalità e lavorano in 75 paesi. I dati relativi a dicembre 2012 riportano che il 36,5 percento dei ricercatori supportati da MCA sono donne. Nell’ambito del Marie Curie, particolare attenzione viene riservata ai dottorati di ricerca. Proprio nel 2012 sono state lanciate due iniziative: European Industrial Doctorates (EID) and Innovative Doctoral Programmes. Questi programmi mirano a migliorare l’importanza della formazione per i giovani dottorandi  attraverso il coinvolgimento delle imprese e fornendo la possibilità a questi ricercatori di entrare in relazione con possibili futuri datori di lavoro.

Notte dei ricercatori

Il programma “People” del FP7 non prevedeva solo fondi per la ricerca ma anche per avvicinare le persone comuni alla scienza. La Notte dei Ricercatori è l’evento che accomuna tutta l’Europa riunendo grande pubblico e ricercatori ogni ultimo venerdì del mese di settembre. Creato nel 2005, ha coinvolto oltre 2,5 milioni di persone. Nel 2012, la kermesse si è svolta in 350 città e sono stati destinati circa 4 milioni di euro per la realizzazione di eventi.

Pubblicazioni in Progetti FP7

Sono oltre 16.000 le pubblicazioni che fanno riferimento ai 3.200 progetti conclusi. Circa il 47 percento è stato pubblicato su riviste High Impact, di cui il 10 percento in riviste al top di ogni categoria scientifica.

Conclusioni

La panoramica offerta dal report della Commissione Europea sui diversi filoni del FP7 è di grande utilità, sia in termini di trasparenza sia per monitorarne l'attuazione. Grazie a questo tipo di analisi è infatti possibile individuare pregi e difetti di un programma di finanziamento di così grande portata, valutare le modifiche da apportare, individuare i settori che necessitano un intervento e valorizzare le scelte rivelatesi vantaggiose. La gestione di un simile programma internazionale è inevitabilmente complessa e solo un suo costante monitoraggio può contribuire a migliorarne l'efficienza. Rimane da vedere se, con Horizon 2020, l'Unione Europea saprà trarre vantaggio dalle precedenti esperienze per migliorare sempre più l'efficacia della sua ricerca scientifica e tecnologica.


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