Maria Sybilla Merian era un’ottima artista. A vantaggio della sua professione di naturalista, perché nell’Europa del XVIII secolo, in cui il fermento e la curiosità portavano i pionieri della curiosità scientifica a solcare mari e attraversare deserti sconosciuti, carta e penna erano l’arma dei naturalisti. Ai tempi in cui visse l’artista tedesca, il disegno naturalistico aveva un ruolo ben preciso: prima di essere arte era, infatti, fondamentale strumento di documentazione, insostituibile alleato delle scienze, archivio e codice di divulgazione era il mezzo con cui riprodurre nella maniera più oggettiva e fedele possibile ogni particolare del mondo naturale.
Le opere che Maria Sybilla realizzò osservando e documentando la Natura, tanto in Europa quanto durante le sue pionieristiche spedizioni nelle foreste del Suriname, fanno oggi parte di quel patrimonio “d’arte di scienza” che costituisce l’anima stessa, lo spirito e il simbolo delle scienze naturali. Oggi a carta e penna la scienza ha aggiunto molti strumenti per documentare se stessa. Si è attrezzata per indagare il micro per osservare il vicinissimo e l’immensamente lontano. Foto, video e computer grafica, l’immagine resta il mezzo espressivo d’elezione. In tutto questo che ruolo può ancora svolgere il disegno naturalistico?
Ne parlo con Annapaola Del Nevo e Maria Elena Gonano, due artiste che hanno ereditato l’intraprendenza e l’amore per la natura di Maria Sybilla e che, come lei, del loro talento e della loro passione per la rappresentazione del mondo sono riuscite a fare una splendida professione. Entrambe collaborano, con le loro illustrazioni scientifiche e naturalistiche con numerose case editrici italiane e straniere, illustrano e in interpretano il mondo per i ragazzi e lo spiegano attraverso le immagini; hanno parteciato a prestigiosi concorsi ed esposto le proprie opere in personali o collettive di illustrazione artistica.
“È vero, oggi esistono mezzi apparentemente più oggettivi di riproduzione della realtà naturale e scientifica. Ho usato però di proposito l’avverbio 'apparentemente', poiché a mio parere le immagini offerteci tramite questi mezzi si rivelano il più delle volte insufficienti all’occhio della maggioranza del pubblico utente, a vari livelli, della divulgazione scientifica e naturalistica” dice Maria Elena. Si spiega fornendo due esempi: il dettaglio e il tempo. L’illustrazione, nel caso di cellule, atomi e altri soggetti del micro mondo, ha un’efficacia didattica e divulgativa maggiore rispetto alle immagini di microscopi o strumenti di analisi scientifica, permettendo di evidenziare, scorporare, sottolineare e selezionare i particolari più rilevanti. Per quanto riguarda il fattore tempo, “nessuno strumento di ripresa potrà mai restituirci l’immagine di un essere che non è più” dice l’artista, riferendosi in particolare all’illustrazione paleonaturalistica, su cui si basano tutte le più moderne ricostruzioni 3D di ecosistemi perduti. Fotografia e illustrazione condividono l’intento di fermare e restituire i vari aspetti della Natura, ma le tavole di Maria Sybilla Merian, e più in generale le antiche rappresentazioni naturalistiche, evocano sensazioni ed emozioni particolari. “Le immagini hanno un forte potere evocativo, con minimi elementi riescono ad innescare catene di riferimenti, reti di ricordi e pensieri. E’ il vissuto che passando attraverso le mani dell’artista da l’impronta e gli conferisce l’identità facendo trasparire lo spirito” dice Annapaola del Nevo. “Quando la fotografia naturalistica diventa arte le emozioni generate sono molto simili” dice Maria Elena, che sottolinea come la differenza sia fondamentalmente nell’impatto visivo: “Davanti a una tavola di Robert Bateman, e lo stesso avviene per le antiche quanto suggestive illustrazioni della Merian, ci attrae la cura del dettaglio, la singola sfumatura… Mentre nell’immagine fotografica siamo forse più portati a cogliere la bellezza dell’insieme.”
Ma non
sono solo emozioni quello che garantisce all’illustrazione naturalistica di
conservare la sua peculiare nicchia rispetto alla fotografia, è anche la
differenza negli obiettivi comunicativi.
“Con il disegno si riesce maggiormente a
sintetizzare un concetto rispetto ad un’immagine fotografica che potrebbe
risultare troppo ricca di informazioni e stimoli” dice Annapaola del
Nevo, in ogni caso, prosegue l’autrice “anche fotografare
significa disegnare con la luce. Sono due strumenti d’espressione, che con
linguaggi differenti mettono in luce la stessa bellezza intrinseca della
natura. Ambedue hanno lo scopo di divulgare la conoscenza del mondo naturale.”
“Proprio per le differenti
caratteristiche insite nei due mezzi”, prosegue Maria Elena “la fotografia di per sé mi sembra colga un attimo particolare di quel
soggetto, animale o vegetale che sia; un fugace, unico, spesso affascinante
aspetto della sua esistenza. L’illustrazione invece mi pare prolungare
indefinitamente il suo essere completo nel tempo. Non solo a livello
iconografico” - come esemplificato dalla sua opera Albero nelle quattro
stagioni - “ma proprio
per quella particolare lentezza comunicativa, che più facilmente ci porta a conoscere il soggetto nella sua forma ideale, nella sua essenza assoluta, anziché relativa ad un istante."
L’amore per la Natura e il desiderio
di tradurla in arte non bastano però. Maria Elena e Annapaola, per diventare
professioniste della comunicazione scientifica illustrata hanno dovuto
intraprendere loro stesse un importante percorso di apprendimento. Per poter
riprodurre la Natura, restandole fedele, bisogna capirla, esserle confidente... bisogna studiarla, insomma. Ogni soggetto rappresentato ha richiesto ad Annapaola e
Maria Elena una lunga preparazione fatta di studio, ricerca e documentazione
fino al punto, come dice Maria Elena, da far diventare un fiore o un animale “uno di famiglia”.
"A differenza dei paesi anglosassoni dove l’illustrazione naturalistica ha da sempre un ruolo di rilievo nel mercato artistico, in Italia è l’aspetto divulgativo-didattico che ha avuto la meglio", spiega Annapaola, che spesso espone le sue opere in gallerie specializzate in wildlife nel Regno Unito. Ma, se purtroppo è vero che la sensibilità artistica del nostro paese non è ancora pronta ad accogliere nel mercato questa splendida espressione, Maria Elena rassicura gli amanti del genere: “Disegno naturalistico e scientifico hanno ancora un brillante presente e un altrettanto probabile futuro” e le opere di queste due artiste non lasciano dubbi al fatto che debba proprio essere così!".
Per approfondimenti:
Maria Elena Gonano
Anna Paola del Nevo