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Sondaggi: immuni in Italia decine di volte i numeri ufficiali

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Secondo una nuova indagine Doxa, a marzo e ad aprile i contagi di Covid-19 sono stati largamente superiori rispetto a quelli ufficialmente registrati.
Crediti immagine: Anastasia Gepp/Pixabay. Licenza: Pixabay License

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Un'indagine Doxa, rappresentativa della popolazione italiana e condotta sul territorio nazionale dal 3 al 7 aprile, sui sintomi correlati a Covid-1,9 ha confermato che il 14% hanno riportato sintomi di tipo Covid-19 nel periodo 13 marzo-7 aprile. Questa proporzione è scesa all’8% in una terza indagine condotta dall’1 al 4 maggio e riferita la periodo 10 aprile-4 maggio. In Lombardia, la proporzione è scesa dal 25% a marzo al 13% nella seconda metà di aprile.

Le cifre ufficiali sui contagi da Covid-19 sono incerte e ampiamente sottostimate: i casi registrati includono essenzialmente i ricoveri ospedalieri, più un ristretto numero di soggetti positivi a tamponi PCR eseguiti in modo non sistematico e variabile nel tempo e nelle diverse regioni. Per stimare il numero di casi possibili, sono state inserite una serie di domande sui sintomi correlati a Covid-19 (come febbre, mal di testa, raffreddore, tosse, disturbi gastrointestinali) in tre dei sondaggi su campioni rappresentativi condotti settimanalmente da Doxa.

La prima indagine, condotta dal 27 al 30 marzo, si riferiva al periodo 7-30 marzo; la seconda indagine, condotta dal 3 al 7 aprile, era riferita al periodo 13 marzo-7 aprile e la terza, condotta dall’1 al 4 maggio, al periodo 10 aprile-4 maggio. Le tre indagini si basano su campioni di 1.000 individui ciascuna, rappresentativi della popolazione generale italiana tra 18 e 85 anni in termini di sesso, età, area geografica e condizioni socio-economiche. Di questi, circa 175 in ogni indagine erano residenti in Lombardia.

I dati, raccolti con metodologia CAWI (computer assisted web interviews), si riferiscono a domande poste ai cittadini relative alle loro condizioni nelle tre settimane precedenti la rilevazione. Nel periodo 13 marzo-7 aprile in Italia il 13.9% dei soggetti aveva riportato sintomi di tipo Covid-19 e l'1.3% febbre superiore a 38,5 gradi. In Lombardia le percentuali salivano al 20.7% per ogni sintomo e al 1.6% per la febbre oltre 38.5. Sia in Italia che in Lombardia la percentuale di soggetti che avevano riferito sintomi di tipo Covid-19 era più alta tra i giovani e i fumatori.

Nel periodo 10 aprile - 4 maggio, la proporzione di soggetti che riferivano sintomi Covid-like è scesa all’8.3% in Italia, ma era ancora del 13.3% in Lombardia. Il 2.4% dei lombardi riportavano febbre oltre 38.5 gradi. Il fatto che la proporzione con sintomi sia rimasta ben oltre il 10% in Lombardia indica che una proporzione rilevante di tali sintomi sia effettivamente attribuibile a Covid-19 e non a residui influenza stagionale o altre virosi, meno frequenti a fine marzo-aprile. Sebbene il periodo dell'influenza annuale si fosse concluso entro metà marzo, infatti, parte dei sintomi riferiti potrebbe essere legata ad altre condizioni (virali) non specifiche. È possibile, tuttavia, che buona parte dei sintomi – e la maggioranza degli episodi di febbre superiore a 38,5 gradi in marzo e aprile – sia dovuta a Covid 19.

Anche ipotizzando che solo la metà dei sintomi segnalati sia riconducibile a Covid-19, la terza indagine conferma che circa il 4% della popolazione in Italia e il 6-7% in Lombardia sarebbero stati affetti da Covid-19 anche nella seconda metà di aprile. Ciò corrisponderebbe ad oltre 2 milioni di soggetti colpiti in Italia e mezzo milione nella sola Lombardia, ai quali vanno sommati quelli delle settimana precedenti, raccolti nelle due precedenti survey Doxa, per arrivare a 8 milioni di Italiani e oltre 2 milioni di lombardi. Questa stima può essere raddoppiata supponendo che la maggior parte dei sintomi simili a quelli di Covid-19 sia effettivamente correlata a Covid-19.

Inoltre, altri soggetti erano affetti da sintomi analoghi prima del 7 marzo, anche se i dati di febbraio sono confusi dalla influenza stagionale. A queste stime vanno poi aggiunti i soggetti infetti da Covid 19 in assenza di ogni sintomo, o con sintomi così lievi da non essere riportati. Malgrado il limite della soggettività delle risposte, le tre successive indagini Doxa hanno punti di forza importanti, in particolare la soddisfacente coerenza delle survey stesse. Queste tre survey inoltre fanno parte di un sondaggio periodico validato, condotto su un campione ampio e rappresentativo della popolazione generale italiana e lombarda. In attesa di nuove campagne di indagine sierologica, i dati confermano pertanto che – anche ignorando i casi asintomatici – l'epidemia di Covid-19 ha colpito una parte sostanziale della popolazione italiana e ancor più lombarda in marzo e anche in aprile, largamente superiore rispetto ai contagi Covid-19 ufficialmente registrati.

Prevalenza di sintomi simili a quelli di Covid-19 nelle ultime tre settimane in tre indagini su campioni rappresentativi della popolazione italiana. Survey nazionali Bva Doxa, 7 marzo - 4 maggio 2020


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