Lunedì primo febbraio 2010, il quotidiano israeliano Ha’aretz ha pubblicato in prima pagina, con grande rilievo, una notizia collegata all’offensiva militare del gennaio 2009 nella striscia di Gaza.
Il fatto avvenne il 15 Gennaio 2009 nel corso dell’attacco alla struttura dell’Agenzia ONU (United Nations Relief and Works Agency - UNRWA), un paio di giorni prima che avesse termine l’operazione “Piombo Fuso”, durata 22 giorni.
E’ il caso di ricordare che “Piombo Fuso” costò la vita a più di
1400 Palestinesi (inclusi più di 900 civili) e a 13 Israeliani. In quella
tragica giornata gli Israeliani attaccarono con l’artiglieria il complesso
dell’ONU e diedero alle fiamme un magazzino che conteneva decine di quintali di
scorte alimentari e altri aiuti per 1.000.000 di Gazesi. L’azione venne
giustificata come risposta agli spari provenienti dagli edifici ONU. Questa
Organizzazione accusò Israele di crimini
di guerra e dell’uso di bombe incendiarie al fosforo bianco.
A seguito delle indagini, Israele ha inviato un rapporto all’ONU lo scorso 29 gennaio, annunciando di aver sottoposto a procedimento disciplinare due alti ufficiali. Ha’aretz ne ha dato notizia tre giorni dopo, nell’articolo citato, ripreso, tra gli altri dal Corriere. I puniti sono il generale di brigata Eyal Eisenberg e il colonnello Ilan Malka.
I due sono stati accusati di abuso d’autorità per aver
messo a repentaglio la vita altrui, autorizzando arbitrariamente l’uso dell’artiglieria
in area abitata. Non si parla quindi esplicitamente del micidiale fosforo
bianco, ma neppure si nega, precisando che Israele usa il fosforo bianco
secondo le regole internazionali. E’ evidente quindi che se gli ordigni lo
contenevano e sono stati sparati in zone abitate, l’ammissione israeliana è un primo,
timido, passo verso la verità. Ma non è
sufficiente. Alcuni hanno elogiato la democratica Israele
per la prova di trasparenza, altri non sono di quel parere e hanno usato parole
molto dure. Meglio per tutti sarebbe bandire il fosforo bianco (WP), gentilmente
soprannominato, in gergo militare e con gioco di parole, Willy Pete. Ma di che cosa si tratta? Il fosforo bianco è una forma
dell’elemento chimico fosforo (P) metastabile, tossica e molto pericolosa. E’
un solido ceroso, che odora di aglio, e fonde a ca. 44°C.
Si incendia
spontaneamente all’aria (ca. 30°C) e produce fumi bianchi pesanti. Il prodotto
della combustione è un ossido gassoso (P4O10) di
carattere acido e avido d’acqua. Quando i proiettili esplodono vicino agli esseri umani spargono particelle incendiate che aderiscono alla pelle
provocando ustioni estese e dolorose. A
questo si aggiunge l’azione disidratante sui tessuti e l’effetto corrosivo sui
polmoni. Finché malauguratamente esiste
la guerra, sembra impossibile dissuadere i militari dall’uso di Willy Pete, dato che, oltre ad essere
un’arma incendiaria, è uno dei fumogeni più efficienti per mascherare i
movimenti di truppe. Il fosforo bianco non rientra, nonostante i suoi effetti
micidiali, tra le armi proibite dalla Convenzione sulle Armi Chimiche (CWC – 1997) perché la sua azione distruttiva
non è legata primariamente alla tossicità. La Convenzione su Certe Armi Convenzionali (CCW-1980) proibisce, nel
Protocollo III, le armi incendiarie contro i civili o i militari prossimi ai
civili. Molte Nazioni, inclusa Isreaele, non l’hanno firmato. Il fosforo bianco
è stato utilizzato nella I Guerra Mondiale, più estesamente nella II
(Operazione Gomorra), nel Vietnam, in Iraq (Falluja) e altrove. Chissà se questa lista avrà mai fine e il
fosforo bianco verrà riservato solo ad usi pacifici, come ad esempio la
produzione di fertilizzanti ed altri beni ormai indispensabili?
Pfeffer A., IDF denies disciplining top officers over white phosphorous use in Gaza
war, 01/02/2010, 10:22 (http://haaretz.com)
Associated Press (The), Israeli Officers Disciplined in Gaza
Artillery, February 1, 2010, 11:05 (http://www.nytimes.com)
Greenwood N.N., Earnshaw A., Chimica
degli elementi, Piccin, Padova, 1991, v. 1, p. 570
Everett Langford R., Introduction to Weapons of Mass Destruction,
Wiley, Hoboken (NJ), 2004, p. 279
White
Phosphorus (http://globalsecurity.org/military/systems/munitions/wp.htm)