fbpx Farmaci e società, un patto da ricostruire | Scienza in rete

Farmaci e società, un patto da ricostruire

Primary tabs

Tempo di lettura: 3 mins

Pills - Photo by Bill Lenner  - Licenza: CC BY-SA 2.0.

Pillole - Storie di farmaci, medici, industrie (Add Editore, Torino 2017, pagg. 176, 16 €), il libro scritto da Guido Giustetto, medico di medicina generale e presidente dell’OMCeO di Torino e Sara Strippoli giornalista de La Repubblica, prende le mosse da una considerazione impegnativa: “L’idea è che in qualche modo si sia rotto quel patto etico implicito tra industria del farmaco e società, grazie al quale si manteneva un equilibrio tra la necessità (e il diritto) di fare profitti da parte dell’industria e l’utilità sociale dei suoi prodotti”. Da questa dichiarazione discende la filosofia del libro, che segue in modo chiaro e conciso tutte le tappe della vita di un farmaco dalla ricerca e sviluppo all’ingresso e alla presenza sul mercato.

Questo percorso è sostenuto da una documentazione che consente di dichiarare nomi, fatti e cifre di episodi ora discutibili ora virtuosi, ed è guidato da un approccio di “sano scetticismo” che rifugge da una parte dalla demonizzazione dell’industria farmaceutica, dall’altra dalla fiducia aprioristica nei progressi della medicina e nei benefici per la vita dei pazienti.

Lo stile è vivace, la narrazione è chiara perché l’obiettivo, dichiarato, è quello di far arrivare i dati di fatto e i messaggi di allerta a tutti i cittadini che sono tutti potenziali pazienti. Se nel 1976 il direttore della casa farmaceutica Merck ha dichiarato “Il nostro sogno è produrre medicine per le persone sane. Questo ci permetterà di vendere a chiunque” allora bisogna insegnare a tutti a tenere gli occhi aperti.

Si parte da un’analisi dalle valutazioni economiche, uno dei punti più dolenti e costantemente invocato come atto di accusa all’industria. Si svelano alcuni dei sistemi utilizzati per la formazione dei prezzi, ma si riconosce di fatto la difficoltà di stimare con precisione i costi di sviluppo, produzione e commercializzazione.

Si passano in rassegna meccanismi che consentono di espandere anche in modo inappropriato il mercato di pillole e affini: dalla medicalizzazione di situazioni fisiologiche alla rettifica delle soglie degli esami di laboratorio che giustificano la prescrizione. E si esamina la questione della promozione del farmaco: sia in termini di pubblicità al consumatore, con una notevole variabilità da paese a paese e una situazione tutto sommato ancora sotto controllo in Italia; sia per quanto riguarda la cosiddetta “informazione farmaceutica” al professionista, attuata con tecniche raffinate di persuasione che vanno conosciute, per gestirle al meglio.

Il libro è anche una interessante carrellata di  casi esemplari di medici corrotti, pentiti o integerrimi, che rendono di volta in volta la ricerca clinica un'attività utile e indispensabile o discutibile nella sua commistione con il marketing.

Degni di apprezzamento, oltre all’equilibrio e all’obiettività, sono il tentativo di fornire soluzioni e l’auspicio che la “sanità impari dai propri errori”. Gli strumenti da mettere in campo, a volte già esistenti ma non adeguatamente applicati, riguardano le regole che disciplinano la ricerca clinica e la pubblicazione dei risultati, la visibilità dei finanziamenti all’industria e dei compensi ai professionisti. Tra tutti spicca la proposta di tenere separati i vari momenti della vita di un farmaco a garanzia della trasparenza e dell’indipendenza, evitando interferenze e commistioni per esempio tra ricerca e produzione oppure tra pubblicità e formazione.

 

Guido Giustetto, Sara Strippoli. Pillole. Storie di farmaci, medici, industrie. Add Editore, Torino 2017, pagg. 176, 16 €.

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ecco la nuova mappa della crisi climatica europea firmata WMO e Copernicus

Il 2023 è stato un anno da record per l’Europa. La sfida è tenere alta l’attenzione sugli impatti climatici nonostante la stessa parola “record” ormai stia già saturando gli organi di informazione. Eppure, i 49°C in Sicilia sono un record, come altri numeri del nuovo rapporto sullo stato del clima europeo appena pubblicato da Copernicus. Cogliamo l’occasione per ricordare qualche buona notizia e i prossimi appuntamenti elettorali decisivi per i prossimi anni di transizione ecologica.

Foto di Markus Spiske su Unsplash

Nel 2023 in Europa le temperature sono state superiori alla media per undici mesi, con il settembre più caldo mai registrato.