fbpx Come leggere un artico medico scientifico | Scienza in rete

Come leggere un articolo medico scientifico

Primary tabs

--
Tempo di lettura: 1 min

Durante la pandemia la letteratura scientifica è letteralmente esplosa, generando anche il fenomeno dei pre-print. Come dobbiamo considerare questi studi scientifici non ancora passati al vaglio della comunità dei pari? E a loro volta, le riviste scientifiche peer review più accreditate sono necessariamente a prova di errore e di frode? Che ruolo gioca il conflitto di interessi nelle ricerche, e come controllarli? Infine: qual è la struttura di un articolo scientifico e quali i trabocchetti a cui prestare attenzione?  A queste e altre domande risponde Pietro Dri, medico e giornalista di Zadig, per allenarsi a una salutare lettura critica della letteratura scientifica.

 

Premio giovani ricercatrici e ricercatori


Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica indice la quarta edizione del "Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2025" per promuovere l'attività di ricerca e richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle nuove generazioni di scienziate e scienziati.



prossimo articolo

Conferenza ONU sull'oceano: molte promesse, il mare vuole i fatti

tartaruga marina con banco di pesci

Dal 7 al 13 giugno scorsi si è tenuta a Nizza UNOC3, la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani. Un evento in grande stile, con oltre 15.000 partecipanti da tutto il mondo. Il summit ha ribadito l'urgenza di proteggere gli ecosistemi marini e prodotto un piano di azione, che resta però vago sugli strumenti concreti. Il rischio è che resti solo una dichiarazione di intenti, quando l'urgenza di azione è massima.

Crediti immagine: foto di Oleksandr Sushko su Unsplash

Una biglia blu, a blu marble. Così appariva il nostro pianeta in una delle prime iconiche foto che lo ritraeva dallo spazio, scattata nel 1972 dall’Apollo 17. Un'immagine illuminata della Terra, divenuta simbolo della sua bellezza e fragilità. Una biglia blu, un pianeta blu, perché al 70% formato dagli oceani. Vasti luoghi sommersi di cui per secoli la nostra specie ha solo intuito la superficie e ignorato la complessità fisica e biologica.