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La Città della Scienza rinasce con "Corporea"

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Chi ricorda il film Viaggio allucinante? Un sottomarino e il suo equipaggio (formato da un capitano e tre medici) vengono miniaturizzati in modo tale da poter essere introdotti nell’arteria di un paziente e seguono il percorso dei vasi sanguigni all’interno del corpo umano. Era il 1966 e, per la prima volta, la fantascienza rivolgeva la sua attenzione dal mondo fuori di noi a quello dentro di noi. Oggi questo affascinante cammino nell’essere umano può essere ripercorso da tutti. Basta andare a Napoli, anzi per la precisione a Coroglio, ed entrare a “Corporea”, il primo museo interattivo sul corpo umano, la prevenzione e la salute che ha aperto il 4 marzo a Città della Scienza.

Dopo il rogo la solidarietà

Corporea, che si sviluppa su oltre 5.000 mq di superficie, è un percorso dedicato ad approfondire le conoscenze sul corpo umano e le scienze biomedicali, ma anche un luogo attivo nel campo della promozione della salute, di stili salutari di vita oltre che della ricerca scientifica e tecnologica. 

La data scelta per l’apertura non è casuale. La sera del 4 marzo del 2013 otto bombe incendiarie, piazzate all’interno dello Science Centre, esplosero e nel giro di mezz’ora lo ridussero in cenere. Durante l’inaugurazione del museo, il terribile episodio è stato ricordato anche da Pietro Grasso che venne qui appena eletto presidente del Senato a portare il sostegno delle istituzioni. A quattro anni di distanza ancora non si sa chi sia stato a progettare quel gesto vile. Eppure, racconta Vittorio Silvestrini, il fisico che ormai trent’anni fa inventò e mise in piedi Città della Scienza, l’équipe che lavora qui “dopo il rogo ha toccato con mano la solidarietà del Paese e dell’Europa: oltre 400.000 tra cittadini, scuole, aziende, comunità locali hanno fatto a gara per donare piccoli contributi, che hanno portato a raccogliere circa 2 milioni di euro. Questa è stata la base che ci ha permesso di continuare a lavorare riaprendo le aree espositive, rilanciare l’incubatore di nuove imprese start-up e guardare con fiducia al futuro”.

“Corporea”: il primo museo interattivo in Europa sul corpo umano

Fino a questo 4 marzo 2017 quando finalmente apre la bella e nuova struttura di “Corporea”: oltre 5000 metri quadrati su tre livelli che ospitano 14 isole tematiche. Ecco i loro titoli: 1) Parole, pagine, gigabytes. La civiltà della comunicazione; 2) Eppur si muove! Il sistema muscolo-scheletrico; 3) 37 °C e dintorni. L’equilibrio termodinamico del corpo; 4) Un viaggio di 100.000 km. Il cuore e il sistema circolatorio; 5) L’acquolina in bocca. Il sistema digerente; 6) Ormoni in scena. Il sistema endocrino; 7) La fabbrica della vita. Cellule e DNA; 8) Chi va là? Il sistema immunitario; 9) Guarda come sento! Gli organi di senso; 10) La macchina dell’amore. Sessualità, riproduzione, nascita; 11) Sopravvivenza, progetti, libertà. Il cervello e il sistema nervoso. 12) Medici e pazienti. La storia infinita della medicina; 13) e 14) due postazioni dedicate ai temi ricerca e innovazione.

Avatar in muscoli e ossa, videogiochi anti-virus, DNA componibile

All’interno delle isole troviamo circa 100 exhibits, esposizioni, macroinstallazioni e postazioni interattive. Che vuol dire? Che, ad esempio, piazzati davanti a uno schermo che rimanda il vostro avatar fatto di ossa e muscoli, potrete vedere quali sono le parti nascoste che mettete in movimento quando ballate o ruotate le braccia. Oppure che potrete provare direttamente quanto esercizio fisico ci voglia per smaltire una semplice nocciolina (moltissimo, ve lo anticipiamo subito). Oppure che potrete difendere le cellule del vostro corpo dagli attacchi di perfidi virus (di cui poi saprete tutto, grazie a delle schede informative) usando alcuni scudi chiamati vaccini in un videogioco appassionante. O ancora che potrete costruire il vostro DNA assemblando 4 basi in plastica colorata.

Educazione sessuale vietata agli adulti, boschi virtuali, mani create con stampanti 3D

O che avrete accesso all’area di educazione sessuale dove si parla di sesso sicuro e di kamasutra, ma solo se avete più di 11 e meno di 17 anni. Oppure che potrete capire che la vostra capacità di memorizzare una sequenza è più bassa di quella di uno scimpanzé. Per non parlare della possibilità di camminare in un bosco virtuale che vi farà sperimentare nuove sensazioni o dell’opportunità di ricostruire la storia della medicina attraverso un percorso che va da bellissimi reperti storici provenienti dai musei anatomici alla mano creata con la stampante 3D. Insomma, c’è da divertirsi, ma anche da imparare moltissime cose, seguendo il consiglio che Socrate dava ai suoi allievi: conosci te stesso.

“Conoscere se stessi diventa la precondizione per fare corrette azioni di governo”, ha detto Silvestrini durante l’incontro che ha preceduto il taglio del nastro: “Il sistema prodotto dall’ideologia liberistica estrema non è sostenibile. L’unica soluzione è rovesciare il discorso: invece che produrre ricchezza e solo nei sottoprodotti ricercare la qualità della vita, proviamo a occuparci della qualità della vita e fare in modo che le eventuali ricadute in ricchezza vengano redistribuite equamente”. La salute quindi diventa il primo sistema di cui occuparci, in quanto alla base della qualità della vita. E stimolare a conoscersi diventa il primo passo per aiutarci a comportarci correttamente. Un progetto visionario? Forse, ma senza visioni non ci sarebbe Città della Scienza.

Un progetto visionario

Il progetto di Corporea è nato quando al governo della regione Campania c’era Bassolino, è proseguito con Caldoro e poi, nell’ultimo anno e mezzo, con Vincenzo De Luca, ha subito una decisa accelerazione. E’ in questi ultimi mesi infatti che si è speso circa il 70% della cifra complessiva destinata alla costruzione del museo. Il 70% di questa cifra arriva dalla Regione, il resto da Città della Scienza. “Siamo contenti di aver dato questa accelerazione, perché il progetto si inserisce in un programma di investimenti - ha detto De Luca durante l’inaugurazione – necessari perché la ricerca scientifica italiana possa ritagliarsi uno spazio nel mondo”. De Luca ha poi ricordato il progetto di riqualificazione urbana della città di Napoli a cui il governo ha dato un contributo economico di 270 milioni di euro e che è un esempio importante per un Paese in cui la trasformazione urbana è bloccata. E senza cambiamenti, l’Italia diventa come Zora, una delle città invisibili di Calvino: “Obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata”.

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha parlato del progetto per il rilancio dell’intera area di Bagnoli-Coroglio, con la bonifica integrale, il recupero di costa e la creazione del parco. E il ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha ricordato che solo un mese fa si è riusciti finalmente a riunire intorno a un tavolo la Regione, il Comune, il commissario e Invitalia per lavorare insieme al progetto in cui Città della Scienza “si inserisce perfettamente”.

Appuntamento al 2020 per il nuovo Science Centre

Del resto, lo ha ricordato Vincenzo Lipardi, segretario generale di Città della Scienza: “A Napoli deve tornare l’impresa. Per questo bisogna puntare prima di tutto su educazione e cultura, creazione di spazi produttivi. Poi c’è anche il turismo”. Ed è sempre Lipardi a dare due nuovi appuntamenti. Il primo è vicinissimo: il 19 marzo prossimo apre sempre qui a Città della Scienza il più grande e avanzato planetario 3D d’Italia. Ha un diametro di 20 metri, ben 120 posti a sedere e una delle più avanzate tecnologie al mondo. L’altro un po’ più lontano: il 4 marzo del 2020 si inaugurerà il nuovo Science Centre ricostruito sulle macerie del vecchio secondo il progetto di tre giovani architetti italiani che hanno vinto il concorso. Tanto per ricordare che “la cultura non si caccia”, speriamo proprio di ritrovarci qui tra tre anni a festeggiare la rinascita di una progetto visionario ma con i piedi per terra.


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