fbpx Berlino, la capitale dei talenti | Scienza in rete

Berlino, la capitale dei talenti

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Berlino è povera, ma sexy. Klaus Wowereit, sindaco dal 2001, ha descritto così la capitale tedesca. È vero, la città-Stato deve fare i conti con un debito elevatissimo che potrebbe aumentare, secondo le previsioni, sino a circa 65 miliardi di euro entro la fine del 2015. Tuttavia, la metropoli costituisce uno tra i più grandi e più moderni centri scientifici di tutta Europa, essendo sede di quattro università, sette accademie tecniche e 70 istituti di ricerca.

Berlino è una vera e propria “capitale dei talenti”. Circa 200mila persone provenienti da tutto il mondo sono impegnate a vario titolo nella scienza e nella ricerca. Nel compendio Who's Who Wissenschaftsmetropole Berlin, curato dal portale Berlin Sciences, ci sono circa 300 profili di studiosi e scienziati che occupano posizioni chiave in città. Inoltre, sono presenti i contatti di quasi tutti gli istituti di ricerca. Questa directory online mette dunque in mostra le menti più importanti che influiscono sulle decisioni della comunità scientifica e sul benessere dei cittadini. Si tratta di un documento prezioso che facilita il trasferimento delle conoscenze e delle innovazioni alle aziende vicine e alla popolazione. Chiunque può utilizzare questo elenco, trovando rapidamente il referente più indicato per sviluppare le proprie idee o eventuali progetti. Insomma, gli scienziati “ci mettono la faccia”, consapevoli dell'importanza e della responsabilità del loro ruolo.

La prima edizione del "Chi è Chi" è stata pubblicata nel 2002. Il compito di selezionare i nomi per l'edizione attuale è stata assunta da un comitato che ha usato l'edizione precedente come base da cui partire. Ogni membro ha potuto presentare una rosa di candidati che consideravano particolarmente importanti o brillanti. La scelta è ricaduta infine solo sugli scienziati che lavorano stabilmente a Berlino. La società Deutsche Informationsbörse AG ha poi svolto tutto il lavoro editoriale, provvedendo a contattare ogni singolo scienziato. Tra i ricercatori selezionati per l'elenco finale, alcuni hanno deciso di non voler apparire, per cui è stato necessario trovare un sostituto altrettanto competente.

La selezione finale è altamente rappresentativa della grande diversità e versatilità della comunità scientifica nella capitale. Le brevi biografie sono state scritte dagli scienziati stessi, anche se in alcuni casi l'editore ha dovuto accorciare i testi. I profili, pensati per la versione cartacea, sono decisamente brevi, ma permettono di avere una prima impressione. Di solito, è anche presente un indirizzo internet che rimanda alla homepage personale dell'esperto. I visitatori online possono anche accedere a informazioni più approfondite e alle interviste fatte ai singoli scienziati.

Un simile progetto potrebbe essere davvero utile anche nelle città italiane. I singoli comuni dovrebbero finanziare e preparare i propri Who's Who, ma l'investimento iniziale verrebbe ben presto ripagato grazie al trasferimento di idee e strategie vincenti alle imprese del territorio. Gli scienziati vogliono “metterci la faccia”. Che cosa rispondono i politici?


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Il ruolo dell’effetto cul-de-sac nell’alluvione in Emilia-Romagna

operazioni di soccorso in alluvione 2023

Dopo l’Emilia-Romagna, quest’anno è il Friuli ad essere colpito dalla pioggia intensa, dove i costi umani ammontano già a due vittime e centinaia di sfollati. Uno studio della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) aggiunge ora un nuovo tassello alla comprensione di ciò che è accaduto nell’emiliano nel 2023 e nel 2024. Si tratta dell’"effetto cul-de-sac”: un’area di bassa pressione ha convogliato aria umida verso la regione per giorni, rimasta intrappolata tra le montagne, portando così a precipitazioni continue. Ne abbiamo parlato con Enrico Scoccimarro, a capo dello studio.

Immagine di copertina: operazioni di soccorso a Coccolia di Ravenna. Crediti: Gabriele Dibiase/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

Tornano l’inverno, il conto alla rovescia per il Natale e insieme tornano le paure per allagamenti e inondazioni. Secondo l’ISPRA oltre 8 milioni di persone in Italia vivono in Regioni (Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria) fortemente esposte al rischio di frane e alluvioni, pari a circa il 14% della popolazione (rispettivamente, il 2,2% e il 11,2%).