fbpx “Bruchi, scarafi, pidocchi” E altre meravigliose bestiole | Scienza in rete

“Bruchi, scarafi, pidocchi” E altre meravigliose bestiole

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min

“Bruchi, scarafi, pidocchi” è un libro che racconta del formicolante mondo delle brutte bestiole. E’ perfetto per bambini che si divertono a costruire case per lumache e a catturare “ragnosi” ragni! E’ un viaggio esilerante alla scoperta degli aspetti più insoliti e raccapriccianti di insetti, vermi e ragni.
Nel primo capitolo viene introdotto il concetto di classificazione degli esseri viventi in specie, generi e famiglie e così fino alle classi. Per ogni classe  trattata vengono indicati i caratteri morfologici utilizzati per la classificazione. Nei capitoli successivi sono presentate le diverse bestiole singolarmente. Tra la descrizione di una specie e l’altra il piccolo lettore viene interrogato su numeri e abitudini dell’animale in esame attraverso domande a risposta multipla. Originale la sezione in cui il bambino è stimolato ad entrare in azione per fare amicizia con la bestiola di turno; per esempio gli viene spiegato come incantare un lombrico o come capire se un onisco è un animale furbo o come imparare a mangiare come un insetto!
Il libro termina con una lezione ambientalista rivolta agli uomini, unici animali capaci di distruggere intenzionalmente il proprio ambiente.
Un libro di scienza o meglio di brutta scienza come precisa l’autore Nick Arnold adatto a bambini (dagli otto anni) e ai loro genitori curiosi di imparare a riconoscere le bestiole del prato e a studiarne le abitudini.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.