“Bruchi, scarafi, pidocchi” è un
libro che racconta del formicolante mondo delle brutte bestiole. E’ perfetto
per bambini che si divertono a costruire case per lumache e a catturare
“ragnosi” ragni! E’ un viaggio esilerante alla scoperta degli aspetti più
insoliti e raccapriccianti di insetti, vermi e ragni.
Nel primo capitolo viene
introdotto il concetto di classificazione degli esseri viventi in specie,
generi e famiglie e così fino alle classi. Per ogni classe trattata vengono indicati i caratteri
morfologici utilizzati per la classificazione. Nei capitoli successivi sono
presentate le diverse bestiole singolarmente. Tra la descrizione di una specie
e l’altra il piccolo lettore viene interrogato su numeri e abitudini
dell’animale in esame attraverso domande a risposta multipla. Originale la
sezione in cui il bambino è stimolato ad entrare in azione per fare amicizia
con la bestiola di turno; per esempio gli viene spiegato come incantare un
lombrico o come capire se un onisco è un animale furbo o come imparare a
mangiare come un insetto!
Il libro termina con una lezione
ambientalista rivolta agli uomini, unici animali capaci di distruggere
intenzionalmente il proprio ambiente.
Un libro di scienza o meglio di
brutta scienza come precisa l’autore Nick Arnold adatto a bambini (dagli otto
anni) e ai loro genitori curiosi di imparare a riconoscere le bestiole del
prato e a studiarne le abitudini.
“Bruchi, scarafi, pidocchi” E altre meravigliose bestiole
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Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Il progetto Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.
Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).
Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.