Femminicidio: la strategia perdente

Il femminicidio non è un fatto isolato o frutto di un raptus: è l’esito estremo di un sistema di disuguaglianze e violenze radicate nella cultura patriarcale. Le risposte repressive e securitarie, come il disegno di legge sull’introduzione del reato di femminicidio, non bastano e appaiono invece un facciata: servono invece prevenzione, educazione alle relazioni e al rispetto, per scardinare stereotipi e ruoli di genere che alimentano la violenza.
Aumenta, purtroppo a ritmo costante, l’elenco dei nomi che si aggiungono alla conta delle vittime di femminicidio e la stampa, assieme alla politica, torna a parlare di violenza contro le donne. L’argomento meriterebbe attenzione tutti i giorni dell’anno, non solo quando i fatti di cronaca lo richiamano, e deve essere affrontato con gli strumenti giusti: quelli della prevenzione e dell’educazione, perché le misure repressive non sono sufficienti a scoraggiare gli atti di violenza.