Grandi passi avanti nello studio dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus) e nuove speranze nella ricerca di farmaci per la cura dell’AIDS (Acquired Immuno Deficiency Syndrome). L’ultimo numero di Nature ha dedicato la copertina al lavoro del gruppo di Kevin M. Weeks (Università della North Carolina) che è riuscito a ottenere l’intera sequenza del genoma virale e le importanti informazioni racchiuse in esso. Finora era conosciuta solo una parte della sequenza del virus. Il genoma dell’HIV è una singola elica di RNA, ed il virus è presente nelle due varianti HIV-1 (quella studiata da Weeks) e HIV-2. L’importanza di questo lavoro sta nella decifratura completa della sequenza nucleotidica, ma soprattutto nell’analisi della struttura dell’RNA. Oltre a contenere le sequenze per sintetizzare le 15 proteine che servono a costruire la struttura e ad assistere la replicazione del virus, alcune porzione di RNA hanno una funzione più specializzata. E’ stato visto che il genoma di HIV-1 contiene sequenze di RNA “ultra-strutturato” con una funzione regolatoria: servono a codificare giunzioni di natura proteica tra domini di proteine prodotte indipendentemente. Ciò significa che il codice genetico di questo virus ha due livelli di codifica: contiene le sequenze nucleotidiche che vengono tradotte in sequenze amminoacidiche delle proteine, e include le informazioni per la definizione delle strutture proteiche.
Completato il genoma di HIV-1
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La migrazione sanitaria in Italia, spiegata bene

Periodicamente la mobilità sanitaria, cioè il trasferimento delle persone dalla propria Regione a un’altra per ricevere le cure di cui hanno bisogno approda sui media con toni apocalittici. Ma di che cosa parliamo? E quali sono gli aspetti davvero problematici capaci di generare costi ingiustificati e diseguaglianze?
Il fenomeno della migrazione sanitaria definisce lo spostamento di cittadini da una Regione all’altra per ricevere assistenza. Il termine tecnico che la definisce è però mobilità sanitaria. Probabilmente il termine migrazione trova largo uso perché giornalisticamente più accattivante e perché caratterizza meglio la componente più significativa dei flussi di mobilità: lo spostamento massiccio di pazienti dal Sud al Nord.