fbpx Pere atomiche ed epigenetica | Scienza in rete

Pere atomiche ed epigenetica

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Scienza in Radio: la rassegna stampa delle principali notizie di scienza e politica della ricerca della settimana, commentata con ospiti e protagonisti della ricerca scientifica italiana e internazionale.

Credits:

Morning Coffee, fri.events Orchestra (Album "Life The Movie")
Back on, Werkstatt (Album"The Original Typewriter")
Immagine di Micol De Falco

In questa puntata

AL FISICO NON FAR SAPERE

Fisica
Esperimenti condotti al CERN di Ginevra hanno confermato che i nuclei atomici di certi elementi possono assumere una forma “a pera”. La scoperta, apparsa su Nature, può influire sui possibili modi di estendere il Modello Standard della fisica delle particelle.

I nuclei atomici possono assumere forme diverse (a, b, c).In base alla nuova scoperta, possono anche presentare asimmetrie (d) (Cortesia Nature)

POLVERE E NUVOLE

Meteorologia
Un gruppo di ricerca americano ha scoperto la natura chimica dei nuclei di condensazione dei cirri, nuvole bianche e filamentose che si formano in cielo nelle giornate afose. Lo studio è apparso su Science.

BISNONNI EUROPEI PER MINOSSE

Archeologia
Si è sempre pensato che la civiltà minoica, nata sull’isola di Creta 5000 anni fa, avesse origini africane. Al contrario, una ricerca appena pubblicata su Nature Communications spiega come gli antenati della popolazione cretese, all’epoca, fossero in Europa già da 4000 anni.

DALL’EMBRIONE AL CANCRO

Epigenetica
Quali sono i fattori che determinano la differenziazione cellulare a livello embrionale? Una mappa molto dettagliata del genoma delle cellule staminali è stata pubblicata sulla rivista Cell. Ne parliamo con Giovanna Grimaldi, ricercatrice dell’Istituto di Genetica e Biofisica del CNR di Napoli.

QUANTA CO2 SOTTO CASA TUA?

Ambiente
Un gruppo di climatologi dell’Arizona State University lanciano un gioco globale per localizzare le centrali elettriche e quantificare le loro emissioni di CO2. Collegandosi al sito, tutti possono partecipare!


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.