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Le conquiste della scienza, della medicina e della tecnologia sono ancora considerate il fiore all'occhiello degli Stati Uniti, ma la percentuale di americani che le ritiene tali è crollata negli ultimi dieci anni. I risultati resi noti in questi giorni da un rapporto del Pew Research Center sono stati elaborati in base ai dati raccolti nel corso di sondaggi telefonici. Con due indagini rivolte al pubblico si sono valutate rispettivamente le opinioni di 2.000 persone scelte a caso tra la popolazione in generale sulla scienza e le conoscenze di un altro migliaio al riguardo. Un terzo sondaggio, condotto su un campione di soci dell'American Association for the Advancement of Science, ha fatto da controllo, permettendo di confrontare le risposte della gente comune con quelle di scienziati o comunque di appassionati.    

La percentuale di americani che considera le conquiste scientifiche le più importanti del Paese è scesa nell'ultimo decennio dal 47 al 27 per cento e sebbene il 64 per cento ritenga il livello scientifico degli Stati Uniti al di sopra della media, solo il 17 per cento pensa che sia il migliore del mondo.

Pew Research Center 9-7-2009

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Scienza USA

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Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.