fbpx Record cinese e sospetto di doping | Scienza in rete

Record cinese e sospetto di doping

Read time: 2 mins

Ieri, 31 luglio 2012, l'atleta cinese Ye Shiwen ha vinto la medaglia d'oro nei 400 metri misti di nuoto con un tempo sorprendente. Sedici anni di età, Shiwen ha nuotato coprendo la distanza di gara in 4 minuti 28.43 secondi, con tempi migliori rispetto agli atleti maschili Ryan Lochte e Michael Phelps. Non sono naturalmente mancate le polemiche. John Leonard, direttore esecutivo della World Swimming Coach Association e della Usa Swimming Coach Association, ha definito questo record incredibile.

Occorre tuttavia molta cautela per parlare di doping, e le atlete cinesi sono risultate negative ai severi test di Londra 2012. "In genere i nuotatori maschi hanno prestazioni sportive migliori rispetto alle nuotatrici - ha commentato il fisiologo Mitch Lomax dell'Università di Portsmouth, UK -  ma dal punto di visto fisiologico quseto record non è impossibile".
Una delle principali differenze fisiologiche tra uomini e donne nella resistenza sportiva risiede nella grandezza del cuore. Inoltre gli uomini producono testosterone che agisce come agente naturale dopante in grado di aumentare la produzione di emoglobina che ha lo scopo di trasportare l'ossigeno ai muscoli. in media la quantità di ossigeno che arriva ai muscoli nelle donne è minore rispetto agli uomini, e meno ossigeno equivale a meno energia. Questo principio vale in generale, ma può accadere che un atleta presenti caratteristiche fisiche e di rendimento eccezionali, e non è la prima volta che questo accade, come ricorda anche John Brewer del centro anti Doping inglese.

Autori: 
Sezioni: 
Dossier: 
Nuoto

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.