fbpx Partenone multicolor | Page 3 | Scienza in rete

Partenone multicolor

Read time: 1 min

Non solo gli storici dell'arte, ma anche i registi che ambienteranno i loro film nell'Antica Grecia da ora in poi ne dovranno tener conto: l'abbagliante biancore della silhouette del Partenone, che si staglia contro l'azzurro del cielo di Atene, aveva nell'antichità tutt'altro aspetto. Le sculture che decorano l'edificio erano infatti colorate. Non è una novità che i Greci amassero decorare a vivaci colori le loro statue, ma nonostante una caccia durata due secoli, nessuno fino a oggi aveva dimostrato tracce di pigmenti su quelle del tempio che domina l'acropoli di Atene. C'è riuscito Giovanni Verri, un fisico di origine italiana che lavora presso il British Museum di Londra: usando un apparecchio portatile a infrarossi è riuscito a individuare il blu Egitto sulla cintura di Iris, messaggera di Poseidone e sulla schiena di Elio, dio del sole. La scoperta in realtà ha riacceso vecchie polemiche: si dice infatti che i colori originari siano stati rimossi dalla vigorosa opera di pulizia condotta nell'Ottocento dal solerte personale del museo.

New Scientist pubblicato online il 15 giugno 2009

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Archeologia

prossimo articolo

Bibliometria e impact factor: riapriamo il dibattito

Megafono con riviste

In risposta al recente articolo di Gilberto Corbellini, una riflessione sull’uso delle metriche bibliometriche e sulla necessità di riaprire il dibattito sulla valutazione della ricerca.

Un numero crescente di istituzioni scientifiche sta rinunciando a strumenti come Web of Science e Scopus, le principali banche dati bibliometriche utilizzate per cercare articoli, tracciare le citazioni e valutare l’impatto della ricerca. Altre, in nome dell’Open Science, mettono in discussione i contratti con i grandi editori commerciali, come Springer ed Elsevier. Nonostante ciò, il tema delle citazioni e dell’impact factor resta centrale nella vita dei ricercatori e dei gruppi di ricerca.