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Paper ritoccati con Photoshop

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Non è ancora chiaro se la scoperta di una delle più imponenti frodi nella storia della scienza basterà a far crollare come un castello di carte tutta la ricerca che in questi anni ha sostenuto gli effetti benefici del resveratrolo. Certo tuttavia il caso di Dipak Das, uno dei maggiori esperti al mondo in questo campo, lascia legittimamente dei dubbi sui tanto sbandierati effetti benefici del vino rosso.   Il rapporto di 60.000 pagine reso noto dall’Università del Connecticut, redatto dopo un’accurata indagine scattata in risposta a una segnalazione anonima, riporta infatti ben 145 falsificazioni dimostrate in due dozzine di lavori scientifici pubblicati a partire dal 2002: un numero che non può essere casuale, ma dimostra l’intenzionalità del dolo, perseguito per lo più attraverso manipolazioni delle immagini dei blot ottenuti in laboratorio con l’elettroforesi delle proteine. L’Università ha bloccato i finanziamenti al laboratorio e rimandato al mittente 890.000 dollari di fondi federali già stanziati a suo favore, in attesa di licenziare il ricercatore che chiama in causa le sue origini indiane evocando un attacco su base razziale. Ma le prove, Photoshop alla mano, risultano schiaccianti.

http://www.theheart.org/article/1340357.do

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.