fbpx La mappa dei centri del clima | Scienza in rete

La mappa dei centri del clima

Primary tabs

Read time: 2 mins

 

L’International Center for Climate Governance (ICCG) lancia oggi il Think Tank Map, un nuovo osservatorio sui think tank operanti nel campo della governance dei cambiamenti climatici.
Attraverso una mappa interattiva, questo strumento permette di conoscere le organizzazioni attive in tutto il mondo nei principali ambiti di ricerca relativi alla governance del clima, di approfondire i loro progetti e le loro attività e di comprendere il modo in cui cooperano con altre istituzioni per influenzare la sfera della policy.
Il Think Tank Map è uno strumento user-friendly che permette alle istituzioni di presentare le proprie attività di ricerca ad un pubblico prevalentemente specialistico. Non si limita ad essere una vetrina per le istituzioni operanti nel settore: il Think Tank Map è uno strumento unico che faciliterà il networking, creando nuove opportunità per interagire e costruire legami, discutere e condividere idee.
Grazie ad una raccolta di dati scientifici e statistici su diversi tipi di organizzazioni, l’Osservatorio sarà il trampolino di lancio di una serie di studi e approfondimenti.
L’evoluzione continua dei think tank, dei loro scopi e attività, sarà accompagnata da un continuo aggiornamento dell’Osservatorio, che diverrà un barometro delle trasformazioni delle istituzioni monitorate e della loro influenza sulla politica. Grazie alle ricerche dell’ICCG e ai contributi degli utenti, il Think Tank Map crescerà presto fino ad offrire una panoramica completa dei think tank attivi nel campo della governance del cambiamento climatico.
Il Think Tank Map è raggiungibile dal sito dell’International Center for Climate Governance: www.iccgov.org
Se volete suggerire un think tank da aggiungere alla mappa o se volete inserire informazioni sulla vostra organizzazione, compilate il form disponibile online alla pagina:
Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Indice: 
Iniziative

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.