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Anche il bisturi dipende dagli SNPs

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Roberta Villa

Le varianti genetiche individuali non condizionano solo il tipo di risposta ai farmaci o la probabilità di effetti collaterali: per la prima volta è stato dimostrato che avere certi SNPs determina un aumento o una riduzione del rischio legato a un intervento chirurgico, il by-pass coronarico in circolazione extracorporea. A verificare l'associazione tra i geni che codificano per i peptidi natriuretici prodotti dal cuore e il rischio di scompenso cardiaco post operatorio è stata un'anestesista del Brigham and Women's Hospital di Boston, Amanda Fox, insieme con altri colleghi dello stesso ospedale e del Texas Heart Institute. Dall'analisi del DNA di quasi 700 pazienti di origine europea che dovevano essere sottoposti all'intervento, è emerso che sette varianti del gene per il peptide NPPA/NPPB erano associate a un rischio ridotto di scompenso cardiaco post operatorio, mentre quattro di quelle per il gene chiamato NPR3 predicevano un aumento del rischio.

Fonte:  Anesthesiology 2009; 110:738

 

 

Genetica

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Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).

È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.