fbpx Trastuzumab dopo la chemio | Scienza in rete

Trastuzumab dopo la chemio

Read time: 1 min

Se il cancro al seno è avanzato localmente oppure di tipo infiammatorio, e positivo per il marcatore HER-2, non conviene fermarsi alla chemioterapia. Finita quella, continuare per un anno a prendere il trastuzumab, l’anticorpo monoclonale che attacca la proteina in maniera mirata, significa aumentare dal 56 al 71 per cento le possibilità di sopravvivere senza recidive nei tre anni successivi. Lo studio NOAH, coordinato da Luca Gianni dell’Istituto dei tumori di Milano, che ha confrontato più di un centinaio di donne sottoposte alla cura più prolungata con altrettanti controlli, ha dimostrato inoltre che il trattamento, nonostante la sua nota cardiotossicità, è stato in genere ben tollerato. Si sono infatti verificati solo due casi di scompenso cardiaco che hanno comunque risposto bene alle cure.

Lancet 2010; 375: 377  

 

Autori: 
Sezioni: 
Senologia

prossimo articolo

Bibliometria e impact factor: riapriamo il dibattito

Megafono con riviste

In risposta al recente articolo di Gilberto Corbellini, una riflessione sull’uso delle metriche bibliometriche e sulla necessità di riaprire il dibattito sulla valutazione della ricerca.

Un numero crescente di istituzioni scientifiche sta rinunciando a strumenti come Web of Science e Scopus, le principali banche dati bibliometriche utilizzate per cercare articoli, tracciare le citazioni e valutare l’impatto della ricerca. Altre, in nome dell’Open Science, mettono in discussione i contratti con i grandi editori commerciali, come Springer ed Elsevier. Nonostante ciò, il tema delle citazioni e dell’impact factor resta centrale nella vita dei ricercatori e dei gruppi di ricerca.