fbpx Struttura e complessità, dai biopolimeri al citoscheletro cellulare | Scienza in rete

Struttura e complessità, dai biopolimeri al citoscheletro cellulare

Jeff Urbach, professore alla Georgetown University e coordinatore del Dynamics Imaging Laboratory in Regents Hall. Photo di Kuna Malik Hamad.

Tempo di lettura: 1 min

Cosa succede quando un oggetto viene sottoposto a una forza, per esempio una compressione o una spinta? Che eventi si verificano nella sua struttura interna? In che modo materiali diversi si piegano, deformano, spezzano? Domande, queste, al centro dell’attenzione di chi studia fisica dei materiali. Per rispondere alle quali lo studio della complessità è di grande aiuto.

Ne sa qualcosa Jeff Urbach, professore alla Georgetown University e coordinatore del Dynamics Imaging Laboratory, nel quale, insieme ai suoi collaboratori, combina fisica statistica, simulazioni al computer e avanzate tecniche di microscopia per studiare diversi tipi di dinamiche complesse.

Jeff Urbach (Georgetown University) – Intervista realizzata durante il corso Advances in Complex Systems, organizzato a Como dal Centro per la Complessità e i Biosistemi dell’Università di Milano.

Non solo nell’ambito della cosiddetta materia soffice – biopolimeri, idrogel, eccetera… – ma anche in altri campi nei quali la fisica interagisce con la biologia. Anche le cellule, infatti, hanno una loro architettura estremamente complessa, che interagisce sia con i diversi compartimenti interni sia con l’ambiente esterno. Che si tratti di cellule che migrano in un gel o del citoscheletro di un parassita unicellulare che si attacca alle pareti cellulari, i modelli utilizzati da Urbach e dai suoi colleghi consentono di studiare un’ampia serie di temi fondamentali di biofisica e biologia cellulare.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Naomi Oreskes: «Ho mostrato come la scienza viene manipolata. E ora spiego perché»

Naomi Oreskes al Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste

La storica della scienza Naomi Oreskes è stata protagonista della giornata conclusiva del Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza tenuto alla SISSA di Trieste. La docente di Harvard scava alle radici del fondamentalismo economico, mettendo a nudo le fallacie di un’ideologia che vuole abolire il più possibile le regole per lasciare mano libera al mercato. E mostra le deliberate strategie con cui è stata diffusa. Un’ideologia che odia lo Stato, nel culto della libertà dell’individuo e dell’impresa, ma vede anche nella scienza un’avversaria, perché è proprio la scienza che dimostra i gravi danni provocati da un mercato privo di regole.

Nell’Aula Magna della SISSA c’è molta aspettativa, e si sente. Naomi Oreskes, invitata a parlare nella giornata conclusiva del Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza, tenuto alla SISSA di Trieste dal 2 al 5 dicembre, presenterà il suo ultimo saggio The Big Myth – How American Business Taught Us to Loathe Government and Love the Free Market (presto in libreria anche in traduzione italiana).