Ma qui, dal presente, si passa a scenari futuribili. Scenari che fanno paura a molti. Strano a dirsi, riflette Broers, ma proprio oggi serpeggia un atteggiamento antitecnologico che si manifesta sotto forma di diffidenza verso i progressi di singole discipline. «La spiegazione più immediata della mancanza di apprezzamento per le tecnologie moderne è che queste siano così complesse da poter essere capite solo dagli esperti. Ma ciò è vero solo se cerchiamo di comprenderne tutti i dettagli. È compito di chi crea queste tecnologie - avverte il tecnologo inglese - spiegare con un linguaggio semplice ciò che è stato fatto, in modo che possa essere compreso anche dai non esperti. Siamo noi, gli scienziati, quelli da rimproverare». Richiamo alla semplicità e pure autocritica, chiedere di più davvero non si può a chi dall’alto della scienza e della tecnologia cerca di spiegarci come la scienza e la tecnologia ci hanno resi quelli che siamo.
Il trionfo della tecnologia
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Come cominciano i terremoti

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.
Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).
È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.
Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.