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Montecarlo, la vita è un gioco.

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L’idea che si possa calcolare mateticamente la probabilità di un evento futuro e molto interessante per le evidenti implicazioni. L’applicazione ai giochi e alle scommesse permetterebbe facili accumuli di ricchezze in breve tempo e i matematici di professione sarebbero le persone più ricche del mondo.

Il calcolo di probabilità è nato proprio in funzione dei giochi d’azzardo e, al suo sviluppo, si sono cimentate le più grandi menti della storia. Oggi la mania del gioco ha superato la soglia di allarme sociale e vale la pena di approfondire qualche aspetto della questione. Se esistesse, infatti, un algoritmo che permettesse di fare saltare il banco a ogni puntata nessun allibratore aprirebbe i botteghini. A contare il numero di nuove ricevitorie pare avvenga, invece, l’esatto contrario.
Le previsioni probabilistiche, peraltro, governano le nostre vite e con questi calcoli sono progettati edifici, apparati e strumenti che usiamo tutti i giorni. Le previsioni sul futuro si basano sulla possibilità che un evento accaduto in passato possa ripetersi. Alla ripetizione dell’evento deve associarsi anche il fattore tempo per sapere il momento preciso in cui accadrà nuovamente. Calcolare gli eventi naturali costanti nel tempo permette di fare delle previsioni precise e, dalla estrapolazione dei dati, ricavare informazioni utili per nuove previsioni. Le moderne apparecchiature tecnologiche sono progettare per avere un ciclo di vita fondato sulla resistenza dei materiali secondo i criteri stabiliti dal costruttore. Quando più le informazioni del passato sono imprecise, variabili o inaffidabili quando meno la previsione può essere azzardata. La matematizzazione dell’economia, per esempio, funziona se i dati derivabili dagli andamenti dei periodi precedenti rimangono costanti. Le variabili, inserite come deviazioni negli algoritmi, quando i cambiamenti sono troppo numerosi, diventano così indeterminate da rendere impossibile qualsiasi previsione sullo stato di salute di una società quotata. In casi come questi, per sapere se un titolo inserito nel listino della borsa valori scenderà o salirà è meglio affidarsi al “gossip”, su cosa fa il board, tratto da giornali frivoli, piuttosto che agli esiti di una asettica variabile aleatoria di Poisson. Oggi, quale pretesto per giustificare oscillazioni dei titoli o divise sono presi anche fatti politici di attualità che nulla hanno a che vedere con il mondo economico e non hanno la minima capacità di influirvi realmente ma sono a uso esclusivo degli speculatori.

Con il nostro calcolatore possiamo fare qualche divertente calcolo per verificare questo fenomeno usando una semplice formula fornita di serie come la Montecarlo [=CASUALE()] che possiamo inserire nelle cella da A1 ad A200 per ottenere 200 possibili iterazioni di cui in un’altra cella (C1) faremo la media [=MEDIA(A1:A200)] con un risultato atteso probabile del 50%. Con la pressione del tasto F9 cambieranno i valori ma il risultato sarà circa lo stesso. Attribuendo un diverso colore e forma alle celle è anche possibile creare artistiche raffigurazioni cangianti.

Questo per affermare che i risultati matematici futuri non sono così incogniti se si prendono come riferimento le medie dei dati del passato. Quello che probabilmente esiste è un sistema di intelligence, creato dalle singole società, destinato a raccogliere informazioni sulle persone e gli stili di vita. I modelli di calcolo, quindi, servono soltanto a confermare le informazioni. Consentono, infatti, una migliore previsione economica conoscere la data di rinnovo di un consiglio di amministrazione con gli avvicendamenti della composizione interna, piuttosto di qualsiasi algoritmo. Con le variabili citate, legate al "fattore umano", i dati diventano talmente aleatori che le possibilità di previsione possono solo essere azzardate.
Le società commerciali in competizione e gli altri operatori economici non gradiscono simili intrusioni e attuano strategie difensive modificando nome alla società, compagine societaria e azionariato, allo scopo di fare fallire ogni previsione fondata sul calcolo di probabilità.
Nelle scienze fisiche e naturali, invece, la lenta e costante acquisizione dei dati attraverso il rilevamento e l’osservazione, permette di fare analisi più appropriate dei fenomeni rispetto a quanto non avvenga nei fatti umani, sociali ed economici.


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