fbpx Il trasporto cellulare vince il Premio Nobel per la Medicina | Page 2 | Scienza in rete

Il trasporto cellulare vince il Premio Nobel per la Medicina

Read time: 3 mins

L'Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato il Premio Nobel per la Medicina a James E. Rothman, Randy W. Schekman e Thomas C. Rudhof.
Il riconoscimento è arrivato per studio sul modo in cui la cellula organizza il suo sistema di trasporti. Secondo il Comitato i tre biologi hanno “ svelato i principi molecolari che regolano il traffico di vescicole, uno dei più importanti sistemi di trasporto all'interno delle nostre cellule” . Il meccanismo di trasporto molecolare è alla base di quasi tutte le funzioni fondamentali dell'organismo, a partire dallo scambio di segnali all'interno del cervello e tra quest'organo e il resto del corpo. Le cellule producono molecole come ormoni, neurotrasmettitori, citochine ed enzimi che devono essere consegnate in altri organelli all’interno della cellula o esportati fuori dalla cellula. Queste molecole sono trasportate in piccoli "pacchetti" chiamati vescicole, disturbi in questo sistema hanno effetti deleteri e contribuiscono all’istaurarsi di malattie come quelle neurologiche, diabete o disordini immunologici.
I tre scienziati  sono riusciti a capire come "i carichi di proteine e altre molecole raggiungano il posto giusto al momento giusto" all'interno delle cellule umane. A partire dagli anni settanta, Randy W. Schekman della Berkeley University incomiciò a studiare i meccanismi genetici alla base del trasporto cellulare, identificando tre classi di geni che controllano il processo di assemblaggio della membrana e regolano il «traffico» delle vescicole cellule eucariote. Non è il primo premio ricevuto, già nel 2002 ha ricevuto il premio Albert Lasker per la ricerca medica di base e il Louisa Gross Horwitz Prize della Columbia University insieme a James Rothman proprio per la loro scoperta del «traffico» della membrana cellulare. Rothman della Yale University ha avuto il merito d’identificare il sistema di proteine che permette alle vescicole di unirsi al «carico». Gli stessi geni identificati da Schekman, nei lieviti sono stati trovati da Rothman nei mammiferi, rivelando un antica origine evolutiva del sistema di trasporto. Il biologo tedesco Thomas Sudhof, utilizzando il “macchinario” scoperto da Rothman e Schekman, ha compreso i meccanismi con il quali le vescicole, con grande precisione,  rilasciano il proprio contenuto. Gran parte del suo lavoro si è sviluppato sullo studio delle principali proteine che mediano le funzioni presinaptiche e posto le basi per la nostra attuale comprensione del rilascio di neurotrasmettitore vescicola-mediata.

Quello per la Medicina è il primo dei Nobel assegnati quest'anno. I riconoscimenti per Fisica, Chimica, Letteratura, Pace ed Economia saranno annunciati nel corso di questa e della prossima settimana. I tre scienziati hanno ricevuto il premio di 8 milioni di corone svedesi, pari a circa 900mila euro, che si suddivideranno. Il Nobel per la medicina è il primo a essere assegnato.

Autori: 
Sezioni: 
Nobel per la Medicina

prossimo articolo

Ponte sullo Stretto e disinformazione scientifica

Nei giorni scorsi la rubrica "Data Room" di Milena Gabanelli è stata dedicata al Ponte sullo Stretto, con una parte sugli studi scientifici sul rischio sismico che lo renderebbero un'opera azzardata. Peccato che le fonti e le argomentazioni utilizzate abbiano rivelato gravi errori e approssimazioni. Si può pensare quello che si vuole sul Ponte, essere giustamente cauti e prendere il tempo che ci vuole prima di passare alla fase esecutiva del progetto. Ma per favore riportiamo con serietà quello che dice la scienza.
Immagine di copertina: Modelli della sorgente del terremoto che ha colpito lo Stretto di Messina il 28 dicembre 1908. Fonte: The Messina Strait Bridge. A Challenge and a Dream, CRC Press, Taylor & Francis Group (2010).

Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina si è riacceso in questi giorni, complici la campagna per le elezioni del Parlamento europeo e un articolo pubblicato sul Corriere della sera del 27 maggio a firma di Domenico Affinito e Milena Gabanelli, per la rubrica “Data Room”.