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Augusto Righi

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Augusto Righi (Bologna, 1850-Bologna, 1920) è un fisico oltre che un politico di grande rilievo. Frequenta le scuole medie e l’Istituto tecnico a Bologna, avendo tra gli altri come insegnante Antonio Pacinotti. Si iscrive all’università di Bologna e segue per quattro anni i corsi di matematica, prima di laurearsi in ingegneria civile nel 1872 con una tesi di tipo sperimentale per la quale costruì una macchina elettrostatica, l’elettrometro a induzione, che è considerato il modello dell’acceleratore di Van der Graaf, realizzato sessant’anni dopo.
Nel 1873 succede proprio a Pacinotti sulla cattedra dell’Istituto tecnico. Nel 1878 presenta all’Esposizione universale di Parigi un telefono che consente, appunto, la comunicazione a distanza. Il modello non ha un successo commerciale, anche perché Bell ha già brevettato il controverso modello che contende a Meucci.
Intrapresa la carriera accademica, Augusto Righi insegna prima a Palermo, dove ha per allievo Orso Mario Corbino, e poi a Padova, prima di tornare nel 1889 a Bologna.
I suoi interessi scientifici riguardano sempre più il campo delle onde elettromagnetiche. Consegue importanti risultati, compresa una conferma della teoria di Maxwell. E la dimostrazione che le onde elettromagnetiche, proprio come la luce, determinano fenomeni di riflessione, rifrazione e polarizzazione.
Tra coloro che seguono le sue lezioni, col permesso di frequentare il laboratorio e la biblioteca, c’è Guglielmo Marconi, che effettua numerosi esperimenti di telegrafia senza fili. Marconi lo citerà nel suo discorso da premio Nobel. Ma Augusto Righi nel 1888 scopre che una lastra investita da luce ultravioletta si carica positivamente con un effetto che chiama “effetto fotoelettrico”. È un risultato importante. E, infatti, Righi sarà citato anche da Albert Einstein, quando il fisico tedesco riceverà il Nobel proprio per la teoria dell’effetto fotoelettrico.
Righi, che sarà candidato al Nobel quasi ogni anno per oltre vent’anni, studia da pioniere le onde corte, utilizzando un oscillatore che lui stesso ha messo a punto.
Negli ultimi 20 anni della sua vita si dedica allo studio della radiazioni ionomagnetiche. Oltre alle citazioni di Marconi ed Einstein, sarà citato nel discorso da Nobel anche da Lorentz e Zeeman a riprova dell’importanza dei suoi lavori.
Nel 1905 è nominato Senatore del Regno.

I riconoscimenti devono andare a coloro che lavorano in pro della scienza e non hanno altri possibili compensi che quelli morali (Augusto Righi)