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Un flop che è un successo

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Parlare di flop in informatica non ha lo stesso effetto che potrebbe avere in ambito commerciale o cinematografico. Il termine sta per floating point e indica un particolare tipo di rappresentazione dei numeri razionali (in virgola mobile, appunto) e viene comunemente impiegato per valutare la capacità di elaborazione e calcolo di un computer.

Nei giorni scorsi il supercomputer Cray XT5 - Kraken - in servizio presso il centro di calcolo dell'Università del Tennessee per conto del NICS (National Institute for Computational Science) - ha superato l'incredibile barriera del petaflop, pari a un milione di miliardi di operazioni al secondo. Una prestazione che fa di Kraken il primo sistema informatico accademico a varcare quella soglia e lo proietta nell'élite dei supercomputer più potenti al mondo.

Grazie anche a un precedente upgrade, che aveva portato la memoria di Kraken a 129 terabytes, ora il supercomputer è particolarmente adatto per gli ambiti di ricerca in cui regnano sovrane pesanti simulazioni matematiche (per esempio in ambito astrofisico o nello studio dei modelli climatici).

National Institute for Computational Science

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Informatica

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Cosa sanno davvero le neuroscienze su sesso, genere e identità?

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Uno studio pubblicato su Behavioral Sciences mette in discussione l’idea di un cervello rigidamente “maschile” o “femminile”, proponendo una lettura basata sulla complessità delle reti neurali: le differenze legate al sesso biologico, spiega l'autore, esistono ma si sovrappongono ampiamente, mentre il genere lascia tracce più diffuse, legate a emozioni e cognizione sociale. L’identità emerge così come il risultato dinamico di biologia, esperienza e contesto culturale.

Un anno fa, su queste pagine, si raccontava di uno studio che aveva fatto molto discutere: in quasi cinquemila preadolescenti, sesso biologico e genere sembravano lasciare “impronte” in reti neurali in parte diverse, suggerendo che ciò che chiamiamo sesso e ciò che chiamiamo genere non coincidono neppure nel cervello.