Nel liquido cerebro spinale dei malati di AIDS che soffrono di demenza ci possono essere due tipi di virus: oltre a quello che circola anche nel sangue, e che tipicamente infetta i linfociti T, ce ne può essere un altro, che si replica nei macrofagi. La maggiore emivita di queste cellule rispetto ai linfociti potrebbe spiegare perché, nella metà dei pazienti esaminati dai ricercatori University of North Carolina at Chapel Hill, la riduzione della conta dei virus nel liquido cerebro spinale in risposta alla terapia è tanto più lenta che nel sangue. «Un’altra osservazione importante è che una di queste varianti è stata trovata nel prelievo del liquido cerebro spinale due anni prima che al malato venisse diagnosticata la demenza» spiega Ronald Swanstrom, direttore del Center for AIDS Research dell’università statunitense. Un dato che potrebbe influire sulla scelta del momento più adatto per iniziare il trattamento antivirale e che sarà ulteriormente approfondito in un nuovo studio della durata di 5 anni . La ricerca coinvolgerà malati di AIDS senza segni di demenza, grazie a un finanziamento di 3 milioni di dollari del National Institute of Mental Health.
Sotto la demenza c'è un altro HIV
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ToMove: le strade di Torino diventano un laboratorio della mobilità

Il progetto ToMove è un'iniziativa strategica della Città di Torino, finanziata nell'ambito del programma nazionale "MaaS for Italy". Concepito come un Living Lab, ToMove mira a co-sviluppare e testare soluzioni avanzate di mobilità che utilizzano tecnologie di guida cooperativa, autonoma e connessa. L'approccio di Torino privilegia la sperimentazione in condizioni reali e il coinvolgimento diretto di cittadini, imprese ed enti di ricerca. I tre dimostratori principali sono una navetta a guida autonoma, un Digital Twin della mobilità urbana e piccoli robot utilizzabili per le consegne a domicilio. Crediti immagine: Torinocitylab.it
Grazie al progetto ToMove a Torino, in piena città, su un normale circuito viario aperto anche al traffico privato, che si snoda attorno al Campus Einaudi e all'ospedale adiacente, da ottobre circola una navetta sperimentale a guida autonoma: i cittadini possono salire come su un qualsiasi mezzo pubblico (con la differenza che qui il servizio è su prenotazione e gratuito) e viaggiare lungo le cinque fermate coperte dal mezzo, basta prenotare sull’apposita app Wetaxi.