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Una settimana da ricercatore 2015

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Domani 22 maggio si svolgerà il concorso "Una settimana da ricercatore”.
Il concorso a cui possono partecipare gli studenti iscritti a tutte le scuole secondarie di secondo grado di qualsiasi regione italiana, promosso dal CusMiBio (Centro Università-Scuola per la diffusione delle Bioscienze dell'Università degli Studi di Milano) e che vede la collaborazione anche della Scuola Superiore Sant'Anna.
"Una settimana da ricercatore” consiste in una prova al computer della durata di 30 minuti, con 35 test interattivi a risposta multipla, riguardanti gli argomenti affrontati in tutti gli Sperimenta il BioLab del CusMiBio, compresi quelli di bioinformatica; alcune domande saranno in inglese. Sono previste sedi distaccate del concorso in centro Italia e al sud.

Per i primi studenti classificati il premio consiste in uno stage presso un laboratorio di ricerca nel campo della Genetica molecolare; i posti disponibili sono in tutto 20 con sedi anche all'estero. La commissione tasse ha stabilito l’esonero dalle tasse per i primi 3 classificati che si iscriveranno all’Università degli Studi di Milano, fatta salva la regolarità della carriera e il conseguimento della laurea in corso.

I dettagli sono sul sito CusMiBio.

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.