L'Antartide è una autentica miniera per i ricercatori che si occupano di meteoriti. Per la prima volta, però, alcune micrometeoriti individuate tra i ghiacci polari sembrano provenire da oggetti cometari.
La scoperta è stata effettuata da ricercatori che operano alla stazione Concordia, una struttura di ricerca italo-francese realizzata nelle immediate vicinanze della base antartica Dome C. I carotaggi della calotta ghiacciata hanno permesso a Jean Duprat (CNRS) e ai suoi collaboratori di individuare, a una profondità di circa 4 metri, micrometeoriti ultracarbonacee, cioè particelle di dimensioni inferiori al millimetro contenenti tra il 50 e l'80 per cento di materiale carbonaceo.
Le accurate analisi chimiche e isotopiche effettuate sulle micrometeoriti hanno indicato che molto probabilmente quei granuli provengono da oggetti celesti che si sono assemblati nelle più remote regioni del Sistema solare. In particolare è stato rilevato un elevatissimo valore del rapporto deuterio/idrogeno, da 10 a 30 volte più grande di quello che caratterizza i nostri oceani. Le micrometeoriti scoperte alla stazione Concordia, inoltre, mostrano molte somiglianze con i campioni raccolti dalla sonda Stardust nel corso della sua missione verso la cometa 81P/Wild2 e riportati a Terra il nel 2006. I risultati delle analisi sono stati pubblicati su Science.
