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L'interruttore della prostata

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Un gruppo di ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Harvard ha scoperto un gene da cui sembra dipendere nei topi tutta l’aggressività del cancro alla prostata. «Se il gene c’è, le metastasi non si formano, ma se lo togli subito compaiono» dice Karen Cichowski, che ha coordinato il lavoro. «E’ come se tutta la cascata della metastatizzazione dipendesse da quest’unico interruttore, capace di impedire i due processi della crescita tumorale e della formazione di metastasi». Ed è proprio mettendo a tacere questo gene, chiamato  DAB2IP, attraverso meccanismi epigenetici, che il cancro si fa strada.

Se il dato sarà confermato anche sugli esseri umani, la scoperta potrebbe aprire la strada a un test capace di distinguere i tumori della prostata destinati a diffondersi rapidamente, mettendo a rischio la sopravvivenza, da quelli intenzionati a sonnecchiare per molti anni. Nella migliore delle ipotesi, poi, potrebbe costituire un nuovo target per la produzione di farmaci innovativi.

Nature Medicine pubblicato online il 14 febbraio 2010 doi:10.1038/nm.2100

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Oncologia

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faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

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