Le stelle più grandi e luminose non sono mostri solitari. Gli astronomi hanno scoperto che il 75% di questi astri giganteschi è legato a una stella compagna e che gran parte di queste coppie sono sconvolte da interazioni davvero distruttive.
La ricerca, pubblicata su Science,
è frutto del lavoro di Hugues Sana (Università di Amsterdam) che,
con i suoi collaboratori, ha utilizzato il VLT dell'ESO per studiare
un campione di 71 stelle di tipo spettrale O in sei ammassi stellari
della Via Lattea. Tre su quattro di queste stelle, caratterizzate da
temperatura superficiale di 30 mila gradi e massa pari ad almeno 15
volte quella del Sole, fanno parte di un sistema stellare doppio, una
percentuale molto più elevata di quanto si potesse pensare.
Queste
coppie stellari, inoltre, sono molto vicine tra loro e ciò agevola
un'intensa reciproca interazione, con scambi di materia che in alcuni
casi possono innescare fenomeni veramente violenti come quelli
osservati per le cosiddette stelle-vampiro. Secondo i ricercatori,
poi, in un caso su tre lo scambio di massa finisce col portare le due
stelle a fondersi in un unico oggetto.
Una presenza così elevata di sistemi doppi tra le stelle di tipo O implica che la vita di queste stelle grandi e luminose sia governata proprio dalle interazioni con la stella compagna. Un fatto di cui dovranno tener conto gli astronomi che si occupano dello studio delle galassie e che spesso si basano proprio su questi astri più brillanti.
