fbpx In Italia i batteri resistono di più | Scienza in rete

In Italia i batteri resistono di più

Primary tabs

Read time: 2 mins

L’ECDC lancia l’allarme e la Commissione europea risponde con un programma in 5 punti da realizzare nei prossimi 5 anni: le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici continuano ad avanzare, soprattutto nei paesi del bacino mediterraneo. La maglia nera purtroppo tocca all’Italia. La Grecia infatti, che detiene il record europeo per consumo di antibiotici e conseguente tassi di ceppi batterici resistenti, ha registrato almeno nell’ultimo anno un  calo nell’incidenza di infezioni da MRSA (Meticillin Resistent Staphylococcus Aureus), la più comune di queste patologie tipicamente nosocomiali, ma che ormai stanno varcando la soglia degli ospedali per emergere sempre più spesso sul territorio.

 In Italia invece, non solo cresce il tasso di MRSA, ma in un solo anno, dal 2009 al 2010 c’è stata una preoccupante impennata dei casi di infezione da Klebsiella pneumoniae resistente anche agli antibiotici della famiglia dei carbapenem, ultima spiaggia della terapia antimicrobica, oltre la quale non c’è altra strada che tornare a rispolverare prodotti scartati in passato per la loro tossicità, sperando che funzionino.

L’iniziativa della Commissione mira a sensibilizzare tutti gli attori in campo, dal pubblico che abusa dell’automedicazione ai medici che prescrivono questi farmaci con leggerezza, dai farmacisti che li vendono anche senza ricetta ai veterinari che chiudono un occhio sul loro abuso negli allevamenti, ma rivolgendosi anche e soprattutto al personale sanitario perché adotti tutte le precauzioni necessarie. Inoltre si sottolinea la necessità di sostenere la ricerca di nuovi medicinali e strumenti diagnostici e di stabilire nuovi accordi internazionali per contrastare la diffusione delle infezioni.

ECDC e Commissione europea. Bruxelles, 17 novembre 2011

Autori: 
Sezioni: 
Infezioni

prossimo articolo

Diritto all'aborto in Italia: dibattito, restrizioni e impatti sulle donne

Mano femminile che tiene un test di gravidanza positivo

Il 23 aprile è stata approvata la legge che consente l'inserimento delle associazioni pro-vita nei consultori. Le restrizioni sull'aborto (la cui legge al riguardo è già gravata da vincoli e limitazioni significativi) possono avere effetti gravi sul benessere fisico e psicosociale delle donne: l'aborto è un diritto che non dev'essere gravato da ulteriori restrizioni, mentre molto si potrebbe fare per migliorare la legislazione attuale, così da garantire davvero il diritto delle donne a scegliere e l'accesso sicuro all'aborto.

Il tema dell’aborto ha acceso ancora una volta il dibattito politico e pubblico in Italia, contrapponendo chi considera questa pratica moralmente inaccettabile e chi considera il mantenimento e la promozione della libertà riproduttiva di ogni donna una priorità.