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Il segreto della corona

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Forse siamo a una svolta importante nell'astronomia solare e, più di sessant'anni dopo le proposte pionieristiche di Hannes Alfvén, possiamo spiegare perché la temperatura della corona solare (lo strato più esterno, visibile in occasione delle eclissi) superi il milione di gradi, mentre la fotosfera (la superficie visibile della nostra stella) si attesti solamente intorno a quota 6000.
Un paio di anni fa Robertus Erdélyi (Sheffield University) pubblicò su Science un lavoro teorico in cui mostrava come riuscire a individuare quelle onde magnetiche torsionali ipotizzate da Alfvén che mai nessuno era riuscito a individuare. Tali onde si genererebbero per il moto torsionale dei tubi di flusso magnetico nell'atmosfera solare e sarebbero in grado di trasportare fin nella corona una quantità di energia sufficiente a giustificare la sua incredibile temperatura.
A due anni di distanza, finalmente, un team internazionale coordinato da David Jess (Queen's University) è riuscito per la prima volta a trovare le prove concrete. Lo studio, pubblicato sul numero di Science dello scorso 20 marzo, ha visto l'apporto determinante dello Swedish Solar Telescope collocato alle Isole Canarie.

Link: http://www.shef.ac.uk/mediacentre/2009/1199.html

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Astronomia

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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.