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FameLab Italy

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Arriva anche in Italia FameLab, il talent show promosso dal British Council e realizzato per la prima volta nel 2005 dal Festival della Scienza di Cheltenham. E’ il Perugia Science Festival – Psiquadro, con la direzione di Leonardo Alfonsi, ad adottare il format inglese e organizzare le attività, con la collaborazione del Museo delle Scienze di Trento, Fondazione IDIS Città della Scienza di Napoli e Formicablu di Bologna. Alfonsi e Frank Burnet, cofondatore di Cheltenham, sono il cuore organizzativo di FamLab Italia, presentata ieri in conferenza stampa a Roma. La volontà è quella di riproporre una formula di successo – nel 2011 Famelab ha coinvolto oltre 1000 concorrenti, 23000 spettatori e 100.000 contatti online – e stabilire un rapporto di fiducia tra il pubblico e i temi di scienza e innovazione, reclutando nuovi comunicatori. Si tratta di un progetto triennale (2012-2014), dislocato per il momento in quattro piazze italiane. Si partirà il 25 marzo con una prima fase di selezioni locali dei partecipanti alla Città della Scienza di Napoli, poi il 30 marzo al Teatro Cuminetti di Trento e presso Arteria a Bologna e il 31 all’Auditorium S. Cecilia di Perugia

Un palcoscenico, un pubblico e 180 secondi sono le condizioni per raccontare un’idea scientifica in modo accattivante e originale. Una giuria di scienziati ed esperti di comunicazione selezionerà due concorrenti per ogni eliminatoria, cercando "leggerezza, velocità, esattezza" - come insegnava Calvino nelle sue Lezioni Americane - tra le doti principali da premiare. Alla gara non sono però ammessi i professionisti della comunicazione scientifica, favorendo invece chi si è già avvicinato a questi temi durante gli studi, docenti di materie scientifiche e, soprattutto, i ricercatori. "Vogliamo entusiasmare e appassionare i ricercatori che ancora non conoscono il fascino della comunicazione, tirandoli nella mischia" - ha spiegato Leonardo Alfonsi - "La fascia d'età per partecipare è molto ampia, anche per invitare i tanti ricercatori italiani talentuosi non giovanissimi". Oltre ai 3 minuti di wharoliana celebrità, i vincitori della finale del 4 maggio, a Perugia, andranno poi a contendersi il palcoscenico con 20 vincitori da tutto il mondo a Cheltenham, il 16 giugno. 

Per info: www.famelab-italy.it; www.perugiasciencefest.eu

 

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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.