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Curiosity è già all'opera

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A due settimane dal suo arrivo sulla superficie di Marte, il rover ha iniziato il meticoloso controllo dei suoi sistemi e delle apparecchiature scientifiche.

Nel corso dei primi giorni Curiosity è stato impegnato a caricare e attivare il nuovo software per la gestione delle sue operazioni su Marte. Questo software, che ha preso il posto dei pacchetti precedenti dedicati ai controlli durante il viaggio e la discesa sul pianeta, era stato inviato al rover nel corso del suo viaggio verso Marte. Uno dei punti di forza è la sofisticata analisi delle immagini che dovrebbe permettere a Curiosity di evitare eventuali ostacoli sul suo cammino, dandogli così la possibilità di maggiore autonomia di movimento.

E' stata poi la volta di una accurata verifica della ChemCam, il sofisticato strumento scientifico costituito da un laser in grado di vaporizzare una roccia in modo da poter analizzare con tre spettrometri la sua composizione. Il 19 agosto, per la prima volta, il potente fascio laser (ogni suo impulso dura solamente un miliardesimo di secondo, ma sviluppa oltre un Megawatt di potenza) ha vaporizzato con una serie di 30 impulsi emessi in una decina di secondi una piccolissima porzione di una roccia grande come un pugno e battezzata Coronation. Per dare un'idea della complessità della ChemCam, basti dire che i suoi spettrometri sono in grado di registrare 6144 differenti lunghezze d'onda che vanno dall'ultravioletto al visibile e all'infrarosso.

Ultimo in ordine di tempo, il meticoloso controllo del braccio robotico di oltre due metri di lunghezza. Il braccio è dotato di cinque articolazioni – possiede pertanto un'eccezionale libertà di movimento – e porta alla sua estremità una torretta equipaggiata, proprio come si addice a ogni esploratore, con un set di attrezzi multiuso. La torretta racchiude infatti una macchina fotografica, un trapano, una paletta per raccogliere campioni di terreno, un pennello per rimuovere la polvere e due strumenti scientifici il cui compito è verificare la possibilità che in passato Marte possa aver mai ospitato forme di vita microbica.

Le prime impressioni degli ingegneri della NASA sono state positive: gli strumenti di Curiosity hanno risposto proprio come ci si aspettava facessero. L'ultimo atto di questo prolungato controllo del rover, atteso nei prossimi giorni, sarà il test del sistema di movimento. Una volta superato anche quello, per Curiosity inizierà il lavoro serio, un massacrante periodo di esplorazione e analisi scientifica che ci auguriamo possa essere il più lungo e fruttuoso possibile.

NASA

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Marte

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