Misure di temperatura della giovane stella di neutroni mostrano che si sta raffreddando rapidamente, probabile segno che la materia del suo nucleo si sta trasformando in un superfluido di neutroni.
Sembra che Cassiopea A si diverta a sfidare gli astronomi. Fin dagli anni '50 si sapeva della presenza in quella regione del cielo di una intensa radiosorgente, ma fu solo nel 1999 che si ebbe la prova che in quel residuo di supernova si nascondeva una stella di neutroni. Lo studio dell'espansione dei gas che la avvolgono ha permesso di stabilire che la supernova che la originò esplose circa 330 anni fa, ma nelle cronache astronomiche degli anni intorno al 1680 non v'è traccia di avvistamenti di supernova in quella zona.
Ora c'è il rebus della temperatura. Le accurate misurazioni ottenute grazie all'osservatorio orbitante Chandra e pubblicate lo scorso anno da Craig Heinke e Wynn Ho, infatti, hanno indicato che dal 1999 la luminosità di questa stella di neutroni si è affievolita di un quinto, segno che la sua temperatura superficiale è diminuita del 4%.
In due lavori indipendenti, due gruppi di astrofisici interpretano questo raffreddamento come una conseguenza della trasformazione di parte dei neutroni del nucleo in un superfluido. Saremmo cioè in presenza di uno stato davvero esotico della materia, nel quale il moto delle particelle che la compongono non presenta nessun attrito.
Sia per il team di Danny Page (National Autonomous University of Mexico) che per quello di Peter Shternin (Ioffe Physical Technical Institute - St. Petersburg), del quale fanno parte gli stessi Heinke e Ho, i calcoli confermerebbero che il calo di temperatura si adatta a meraviglia al cospicuo flusso di neutrini che, quando i neutroni si aggregano a formare il superfluido, vengono dispersi nello spazio trascinando con sé un bel po' di energia.
