Sono stati appena pubblicati sulla rivista Addiction e
riportati nel rapporto annuale dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle
Tossicodipendenze (EMCDDA) i risultati del più esteso monitoraggio del consumo
di droghe d’abuso mai effettuato prima in Europa, analizzando i reflui urbani.
In Europa, cocaina ed ecstasy si
consumano di più nei weekend, cannabis e metamfetamina invece regolarmente
durante tutta la settimana.
A Milano in calo i consumi di metamfetamina, stabili quelli di cocaina che risultano inferiori a quelli di molte altre
città europee, come Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona.
Una rete di gruppi di ricerca europei
(SCORE network)
nata nel 2010 sotto la guida dell’ Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
e dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque (NIVA) ha effettuato le
analisi dei reflui urbani di 42 città europee, in Italia a Milano, per stimare
il consumo delle principali droghe d’abuso nella popolazione.
I risultati ottenuti
hanno evidenziato la presenza di sostanziali differenze di utlizzo delle varie
droghe d’abuso nei paesi analizzati con interessanti trend temporali.
I principali risultati:
Milano presenta bassi consumi di queste sostanze con un netto calo del consumo di metamfetamina dal 2011 al 2012.
Lo studio è stato condotto prelevando campioni di acque reflue
simultaneamente per sette giorni consecutivi nell’Aprile 2012 in 23 città (11
paesi) e nel Marzo 2013 in 42 città (21 paesi).
I risultati sono poi
stati confrontati con i primi dati ottenuti in 19 città (11 paesi) nel 2011.
In
Italia la città inclusa nello studio è stata Milano.
Lo scopo della ricerca era applicare un protocollo comune per valutare le
variazioni geografiche e temporali dei consumi di droghe d’abuso mediante
campagne di monitoraggio consecutive (2011-2013) che includessero molteplici
paesi in tutto il territorio Europeo. Nei reflui urbani raccolti sono state
analizzate tracce di cinque delle principali droghe d’abuso: cocaina, cannabis,
amfetamina, ecstasy e metamfetamina.
“La metodologia applicata – spiega Sara Castiglioni, Capo dell’Unità di Biomarker Ambientali del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ’Mario Negri’ -, messa a punto qualche anno fa dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, è basata sull’analisi dei residui delle principali droghe d’abuso che si ritrovano nelle acque reflue urbane per stimarne i consumi e si sta affermando come metodologia in grado di fornire stime oggettive e dirette dei consumi di droghe a livello di popolazione. Le numerose applicazioni disponibili hanno infatti dimostrato che questo metodo è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale”.
L’Istituto Mario Negri di Milano, in collaborazione con il “Dipartimento per le Politiche Antidroga” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha inoltre attivato un network italiano di 17 città per il monitoraggio delle acque reflue che consente di seguire i profili di consumo delle principali droghe d’abuso a livello nazionale. I risultati di questo studio saranno riportati nella prossima Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia.
Ufficio Stampa: IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche ’Mario Negri’
