fbpx Anche i delfini sognano | Scienza in rete

Anche i delfini sognano

Primary tabs

Read time: 2 mins

Che i delfini siano in qualche modo sonnambuli già si sapeva. Ma c’è di più: di recente è stato scoperto che “parlano” nel sonno rievocando gli eventi significativi della giornata trascorsa.

In uno studio pubblicato sulla rivista on line "Frontiers in Psychology" viene descritto come un gruppo di delfini in cattività, dopo aver sentito i richiami registrati di alcune balene, abbia ripetuto delle vocalizzazioni simili durante la fase di riposo che corrisponde al loro sonno.

I cetacei, infatti, dormono con un occhio solo: è noto come nei mammiferi marini durante il sonno un emisfero del cervello riposi, mentre l’altro presenti caratteristiche di veglia necessarie a controllare in modo continuo l’attività respiratoria e a mantenere una certa vigilanza.

L’équipe di ricercatori delle Università di Rennes 1 e di Parigi 13 ha fatto la sua scoperta osservando un gruppo di cinque tursiopi del delfinario di Nantes proprio durante queste fasi di riposo. Ogni giorno i delfini sono impegnati in spettacoli accompagnati da colonne sonore che riproducono suoni della natura, tra cui vocalizzazioni di balene. Dopo un mese di questa attività i ricercatori, attraverso delle registrazioni subacquee, si sono accorti che i tursiopi imitavano i richiami delle balene ripetendoli durante il sonno.

Il fatto che i delfini siano in grado di imparare e poi riprodurre suoni diversi da quelli appartenenti alla loro specie non è una novità. Quello che nello studio è risultato inaspettato è proprio l’assenza di addestramento. Inoltre stupisce che i delfini riproducano le vocalizzazioni delle balene solo durante il riposo notturno. Si ipotizza quindi un disaccoppiamento tra la formazione dei ricordi e il processo di apprendimento. Sembra che i delfini siano in grado di rievocare nel sonno gli eventi significativi della loro giornata, e questo non è molto lontano da ciò che noi definiamo “sognare”.

Kremers D, Jaramillo MB, Böye M, Lemasson A, et al. Do dolphins rehearse show-stimuli when at rest? Delayed matching of auditory memory. Front Psychol 2011;2:386. Epub 2011

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Zoologia

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.