fbpx L'astronave dei sogni. Storie e fiabe di scienza | Scienza in rete

L'astronave dei sogni. Storie e fiabe di scienza

Primary tabs

Read time: 1 min

Attraverso sei storie magiche l’autrice, Loredana Frescura, insegnante da quasi tre decenni, introduce il bambino nel mondo della scienza. Il volo, gli arcobaleni, il telefono, i concetti scelti vengono spiegati attraverso esperimenti pratici. Ogni racconto è seguito da una sezione “Scienza in scena” in cui il lettore è stimolato raccontare la storia mentre svolge le diverse tappe dell’esperimento, accompagnandosi con oggetti semplici e tanta immaginazione.

Nella sezione successiva “Scienza dietro le quinte”, vengono spiegati i principi che sono alla base del fenomeno scientifico analizzato.

…Stefania una bambina capricciosa che non amava ubbidire a nessuno, in soffitta sola e al buio incontra la Signora delle cose difficili che le chiederà di rendere dolce la cosa più preziosa sulla terra e di farla volare, così a casa potrà tornare…ma certo l’acqua dolce trasformata in bolle di sapone!

Un libro rivolto a genitori e figli (dai sette anni) entusiasti e desiderosi di sperimentare.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Cosa sanno davvero le neuroscienze su sesso, genere e identità?

cervello con elementi grafici

Uno studio pubblicato su Behavioral Sciences mette in discussione l’idea di un cervello rigidamente “maschile” o “femminile”, proponendo una lettura basata sulla complessità delle reti neurali: le differenze legate al sesso biologico, spiega l'autore, esistono ma si sovrappongono ampiamente, mentre il genere lascia tracce più diffuse, legate a emozioni e cognizione sociale. L’identità emerge così come il risultato dinamico di biologia, esperienza e contesto culturale.

Un anno fa, su queste pagine, si raccontava di uno studio che aveva fatto molto discutere: in quasi cinquemila preadolescenti, sesso biologico e genere sembravano lasciare “impronte” in reti neurali in parte diverse, suggerendo che ciò che chiamiamo sesso e ciò che chiamiamo genere non coincidono neppure nel cervello.