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La Cina è verde, parola di accademico

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Venuto in Italia per il G8 delle scienze un vertice mondiale degli scienziati sulle emergenze del pianeta Terra presso l'Accademia dei Lincei - il presidente della Accademia cinese delle scienze Lu Yongxiang ha concesso in anteprima a Scienzainrete una intervista sulle politiche ambientali e scientifiche della Cina.

La Cina è uno dei maggiori contribuenti alle emissioni globali di CO2 e una delle nazioni più inquinate al mondo. Secondo alcune agenzie internazionali l'inquinamento presente nei distretti industriali cinesi e in quelli urbani, è fuori controllo. Qual è la sua opinione? Quali sono le strategie per gestire questa emergenza?

Come osservato dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici la maggior parte delle emissioni globali di gas serra, nel presente e nel passato, sono state prodotte dai Paesi sviluppati, mentre le emissioni pro capite sono ancora relativamente contenute nei Paesi in via di sviluppo.
Nel passato le emissioni di gas serra della Cina sono state molto contenute e le emissioni pro capite sono risultate sotto la media mondiale. Secondo lo studio effettuato dall' Istituto delle Risorse Mondiali (WRI), per il periodo che va dal 1950 al 2002, le emissioni di CO2 della Cina generate dalla combustione del carburante fossile corrispondono solo al  9,3% mondiale e nello stesso periodo, le emissioni cumulative pro capite sono pari a 61,7  tonnellate, classificandosi al 92mo posto nel mondo. Insieme  al costante sviluppo sociale ed economico l'intensità di emissione, definita come emissione di CO2 per unità di PIL, generalmente diminuisce. Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) la quantità di emissione della Cina è scesa a 2,76kgCO2/US$ ( US$ correnti) nel 2004, come si vede paragonando i 5,47kgCO2/US$ del 1990, una diminuzione del 49,5%. Nello stesso periodo la quantità media mondiale di emissioni è scesa solo del 12,6% e quella delle nazioni dell'OCSE è scesa del 16,1%. Inoltre il 14-24% dell'emissione totale della Cina viene prodotto per la fabbricazione di prodotti che vengono consumati all'etero.
In quanto responsabile nazione in via di sviluppo, la Cina dà gran rilievo alla questione del cambiamento climatico.
Nel 2004 le bozze 2004-2020 del Piano Cinese di  Sviluppo Energetico a medio e lungo termine (abbozzo) sono state approvate dal Consiglio di Stato. Nello stesso anno la Commissione di Riforma e di Sviluppo Nazionale ha inaugurato il primo Piano Cinese di Conservazione Energetica a medio e lungo termine.

Nell'agosto 2005 il Consiglio di Stato ha emesso la Notifica di priorità immediata per la creazione di una Società finalizzata alla Conservazione. Ha emesso anche le Bozze per sollecitare lo sviluppo della Circular Economy ( economia circolare, ossia economia integrata dell'industria e dei sevizi). Nel dicembre 2005 il Consiglio di Stato ha emesso le Disposizioni provvisorie per la promozione della riconversione industriale e il Potenziamento della Protezione Ambientale attraverso l'applicazione dell'Approccio Scientifico dello Sviluppo. Nell'agosto 2006, il Consiglio di Stato ha emesso la Decisione di Consolidamento  della Conservazione dell'energia. Tutti questi documenti servono da garanzia politica e legale per un ulteriore miglioramento della capacità della Cina di orientare il cambiamento climatico.

I cinesi sono consapevoli del problema del cambiamento climatico?

Sono state messe in atto delle attività editoriali e formative per rendere pubblica l'importanza di affrontare con decisione il cambiamento climatico.
Queste attività hanno permesso alla gente di rendersi sempre maggiormente conto del potenziale impatto del cambiamento climatico e di comprendere come mitigare questo impatto e  incoraggiare di conseguenza la gente a collaborare.

Con le sovvenzioni del Governo, vengono distribuite in questo momento alle famiglie cinesi 50 milioni di lampadine a risparmio energetico e nei prossimi 3 anni verranno distribuite più di 150 milioni di lampadine a risparmio energetico. E' stata messa in atto una ricerca scientifica concerne il cambiamento climatico.Dipartimenti ministeriali e Organizzazioni scientifiche, inclusa l'Accademia Cinese delle Scienze, i Piani di Azione Scientifica e Tecnologica sul Cambiamento Climatico.

Quali politiche di contrasto avete adottato per ridurre le emissioni?

La Cina ha promosso delle macro riconversioni delle industrie per migliorare il rendimento energetico nella produzione di ferro, acciaio e cemento e delle centrali elettriche a carbone. La Cina ha chiuso 355 piccole unità di generazione alimentate a carbone che richiedono enormi quantità di energia con una capacità di cogenerazione di 10,5 kilowatt nel 2007. La chiusura farà risparmiare ogni anno 8,5 milioni di tonnellate di carbone grezzo e ridurrà l'emissione annuale di 20 tonnellate di biossido di zolfo e di 17 tonnellate di biossido di carbonio. In Cina nel 2007 il consumo energetico per unità di PIL si è abbassato del 3.66%. L'energia risparmiata nel 2006-2007 dalle imprese chiave nella generazione di energia elettrica, ferro e acciaio, materiali da costruzione e industrie chimiche, equivale a 147 milioni di tonnellate di carbone.
Per la fine del 2010 la Cina si è prefissata l'obiettivo di ridurre del 20% il consumo di energia di 10000 yuan (1460 US$) per unità di PIL, da 1,22 tonnellate di carbone equivalente (TCE) del 2005 a 0,98 TCE. Il Piano per Energia Rinnovabile a medio e lungo termine ha lo scopo di innalzare la componente rinnovabile al 10% nel 2010 e al 15% nel 2020.
La Cina è stata una delle prime nazioni ad aver formulato un'Agenda 21 nazionale con il nome di Agenda 21 della Cina: Rapporto Ufficiale sulla popolazione, sull'ambiente e sullo sviluppo cinesi nel XXI secolo subito dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo del 1992. Inoltre ha adottato una serie di misure e di politiche che tengono conto delle specificità nazionali con particolare attenzione alla salvaguardia ambientale.
Sono stati compiuti grandi sforzi per lo sviluppo e la divulgazione di una avanzata tecnologia per l'incenerimento dei rifiuti, per la localizzazione di importanti tecnologie allo scopo di abbassare i costi e promuovere l'industrializzazione delle tecnologie per l'incenerimento dei rifiuti. Un grande supporto verrà fornito alla ricerca, allo sviluppo, alla dimostrazione e alla divulgazione di importanti tecnologie. Inoltre verranno spinti lo sviluppo dello smaltimento dei rifiuti e le tecnologie di uso intelligente.

Nel 2007 la Cina ha emesso i suoi sistemi di valutazione della produzione pulita su sei settori industriali come parte degli sforzi su scala nazionale per tenere a freno l'inquinamento dell'acqua e dell'aria. I sei settori includono il cemento, la fermentazione, il carbonato di sodio, macchinari, acido solforico e la lavorazione del cuoio.

Quali sono i problemi ambientali principali delle città cinesi? E come pensate di dar vita ad uno sviluppo sostenibile?

Ci dobbiamo confrontare sia con problemi riguardanti l'acqua che l'aria. A causa del diverso grado di urbanizzazione e dell'attuale situazione di sviluppo sbilanciato la gravità dei problemi ambientali delle città cinesi varia da luogo a luogo. Nel 2006 il Governo cinese mise in evidenza che dovevamo dare una grande importanza allo sviluppo di una cultura di conservazione (detta anche civilizzazione ecologica) fondamentalmente creando un insieme di industrie attente alle risorse e all'energia e amiche dell'ambiente, al fattore di crescita e alla modalità di consumo. Lo sviluppo sostenibile è diventato una strategia nazionale per lo sviluppo. Sin da quando l'Agenda 21 della Cina è stata pubblicata nel 1994, sono state prese una serie di misure e politiche al fine di passare dalla teoria alla pratica dello sviluppo sostenibile. In tutta la Cina sono state costruite zone di dimostrazione ecologica, eco-villaggi, eco-città ed eco-province con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile a livello regionale. Sono stati intrapresi progetti e programmi prioritari per edifici di qualità, per il controllo e la prevenzione dell'inquinamento, il ristabilimento ecologico e la partecipazione pubblica. Sono stati investiti molti fondi nel controllo dell'inquinamento dei laghi e dei fiumi principali e per il miglioramento della qualità dell'aria.

Nel 2010 la Cina dovrebbe diventare il principale consumatore mondiale di energia, superando gli Stati Uniti. Il vostro Governo ha avviato un rigoroso programma per diminuire gli scarti energetici. Nonostante ciò siete ancora molto dipendenti per quanto riguarda il petrolio ed il carbone, fonti di "energia sporca". Inoltre sembra che il Governo centrale non abbia sotto controllo la situazione locale. Raramente i dirigenti locali prestano ascolto alle direttive ambientali di Pechino, preferendo concentrare le loro energie e risorse per l'avanzamento della crescita economica. E' vero ciò? La Cina sta facendo un balzo in avanti o un balzo indietro?

Ammettendo che i dirigenti locali preferiscono la crescita economica alla salvaguardia ambientale, la responsabilità ambientale è stata inclusa nel sistema di valutazione del rendimento dei dirigenti. Saranno premiarti i dirigenti dei governi locali e le industrie chiave in base alla loro capacità di raggiungere gli obiettivi  nella conservazione energetica e nella riduzione dell'emissione delle principali sostanze inquinanti. Il loro rendimento nel risparmio energetico e nella salvaguardia ambientale sono alcuni dei criteri base per mantenere la loro promozione o avanzare di ruolo. Coloro che falliscono saranno ritenuti responsabili e la probabilità di avere una promozione ad un grado superiore, si ridurrà di molto. Abbiamo assistito agli sforzi comuni del Governo centrale e dei dirigenti locali nell'affrontare le questioni ambientali. E comunque anche i dirigenti locali hanno cambiato il loro punto di vista sullo sviluppo sostenibile e sono stati posti democraticamente sotto la sorveglianza delle popolazioni locali e dei media.

Quali sono le fonti di energia rinnovabile che il Governo cinese vuole sviluppare maggiormente?

Pur continuando a sviluppare l'energia idroelettrica e le tecnologie del carbone, il Governo cinese ha riconosciuto l'importanza delle energie pulite e rinnovabili. Il piano Nazionale per l'Energia Rinnovabile e medio e lungo termine punta ad innalzare la porzione di energia rinnovabile dal 10% del 2010 al 15% del 2020.
E' stata dedicata una grande attenzione allo sfruttamento delle energie solare, eolica, delle biomasse, geotermica, delle maree ecc. Verranno valorizzati lo sviluppo e la ricerca sull'utilizzo su larga scala della tecnologia dell'economica energia solare con lo scopo di promuovere i diversi usi della stessa. Prestando attenzione nel risolvere i problemi tecnici dei generatori eolici ad alta capacità, dovremmo anche migliorare le questioni tecniche che riguardano la connessione dell'energia eolica alla rete elettrica nazionale. Secondo le condizioni locali saranno sviluppate le tecnologie che si occupano dell'utilizzo integrato delle energie rinnovabili come il biogas, l'energia solare ed eolica al fine di assicurare la fornitura di energia nelle aree rurali.

Per quanto riguarda la vostra opinione l'energia nucleare è un'energia pulita?

L'energia nucleare potrebbe essere uno dei principali e validi integratori del combustibile fossile nella pratica commerciale e industriale se non avesse il problema della sicurezza e dell'eliminazione dei rifiuti nucleari.
La capacità dell'energia nucleare cinese è pari a 9100 MW, con 11 reattori funzionanti in questo momento che costituiscono meno del 2% dell'energia elettrica prodotta totale. Per il 2020 il Piano Nazionale per l'Energia Nucleare si è prefissato l'obiettivo di istallare 40000MW, più del 4% della capacità energetica del Paese.

Per molte persone la costruzione delle immense dighe sul fiume Yangtze viene considerata come un crimine contro le comunità locali che hanno dovuto spostarsi e contro gli ecosistemi. Qual è la vostra opinione?

Nel costruire le immense dighe sul fiume Yangtze la Cina ha fatto molto per salvaguardare gli ecosistemi originali e per migliorare i mezzi di sostentamento delle popolazioni locali. Il Governo cinese ha messo in avanti il Principio di Trasferimento per lo Sviluppo sulla base delle precedenti politiche di risarcimento, conducendo perciò ad un sistema di politica integrata di trasferimento e riinsediamento dei migranti. Per esempio intraprendendo i Three Gorges Projects (TGP), il Governo ha istituito fondi esclusivi per lo sviluppo dell'agricoltura e la gestione del bacino idrografico; le imprese sono state incoraggiate  da una politica di agevolazioni fiscali al fine di fornire opportunità di lavoro ai migranti del bacino idrico; tutti i programmi e i progetti che hanno riguardato l'insediamento dei migranti del bacino idrico hanno potuto usufruire di tasse agevolate e raccolte fondi.
Il Three Gorges Projects può fornire annualmente la quantità di energia pulita pari a 50 milioni di tonnellate di carbone ad un prezzo meno elevato. Inoltre il Three Gorges Projects ha contribuito enormemente alla salvaguardia ecologica attorno ai medi e bassi tratti del fiume Yangtze per quanto riguarda la prevenzione degli straripamenti e della distomatosi sanguigna. Intanto, grazie al Three Gorges Projects, nei periodi di siccità il flusso e la qualità dell'acqua sui medi e bassi tratti del fiume Yangtze, sono notevolmente migliorati, a favore di una diminuzione del danno risultante dall'inquinamento ambientale e dalla pioggia acida.

In Cina il settore in crescita più veloce è l'industria. In una recente intervista l'ecologista Amory Lovins (il cui nuovo libro è stato tradotto in mandarino) mi ha detto che il popolo cinese e il Governo sono molto concentrati sull'efficienza e l'ecologia. Può fare qualche esempio dello sviluppo dell' "industria verde"?

In Cina lo sviluppo dell' "industria verde" è costruito sulla base dell'Economia Circolare. Ecco due esempi convincenti:
Il Gruppo Shougang (Capital Iron and Steel Corporation), si trovava ad ovest di Pechino e per molti anni ne ha inquinato l'aria. Il Gruppo è stato spostato nel 2005 a Caofeidian, una città nella provincia di Hebei ed è stato trasformato in una compagnia per la conservazione delle risorse e a favore dell'ambiente. La compagnia si occupa di riciclo delle risorse, di riutilizzo dei rifiuti, della salvaguardia ambientale, avendo costituito nuovi laboratori e avendo stabilito collegamenti integrati tra la produzione dell'acciaio, l'ingegneria chimica e gli impianti energetici.
Un altro esempio evidente è il parco Industriale di Suzhou, che si trova ad est della Cina ed è cosponsorizzato dai governi della Cina e di Singapore. Il parco industriale ha messo in atto un sistema di industria verde basato sull'economia circolare ed ha ottenuto un armonioso sviluppo dell'economia, della società e dell'ambiente. In base a questo modello le risorse vengono utilizzate più efficacemente e riutilizzate e riciclate quando possibile con lo scopo di minimizzare l'inquinamento e riducendo i rifiuti il più possibile. Il 100% dei rifiuti tossici, delle acque di scolo domestiche e immondizie sono stati smaltiti correttamente e fatti confluire in processi di riciclo.

Non crede che sarà necessario limitare la vendita delle automobili e di altri prodotti al fine di diminuire l'inquinamento?

Insieme al veloce sviluppo delle industrie di automobili e di prodotti durevoli, la popolazione e il Governo cinese si sono interessati allo sviluppo sostenibile di quelle industrie e hanno sviluppato un piano strategico a lungo termine che considera quali priorità del loro programma il risparmio delle risorse e la salvaguardia ambientale.
Prendiamo ad esempio il consumo dell'automobile, anche se la Cina è agli inizi come "società automobilistica", il Governo cinese incoraggia importanti imprese a prendere un ruolo attivo nella produzioni di automobili a risparmio energetico ed eco-friendly. Per esempio sono stati adottati gli standard europei (EU-Ⅳ) di emissioni delle auto al fine di impedire in Cina le emissioni di gas di scarico. Hanno cominciato ad apparire in alcune città come Pechino e Shanghai, alcune linee di bus ecologici e molte compagnie automobilistiche hanno costruito automobili elettriche o ibride.
Allo stesso tempo,  con lo scopo di sostenere il consumo verde il Ministero della Salvaguardia Ambientale ha pubblicato delle normative per certificare i prodotti verdi che maggiormente favorevoli all'ambiente rispetto a quelli di uguale utilizzo. L'uso di prodotti favorevoli all'ambiente raccomandati dal Governo gioverà alla società dal momento che l'inquinamento ambientale diminuirà, ci sarà un risparmio delle risorse e dell'energia e la salute dell'uomo sarà salvaguardata.

Come sono le relazioni scientifiche e tecnologiche con  gli Stati Uniti e l'Europa? E con l'Italia in particolare?

Sin da quando nel 1979 la Cina e gli Stati Uniti hanno stabilito relazioni diplomatiche e hanno firmato accordi di cooperazione scientifica e tecnologica, il Governo cinese ha prestato una grande importanza alla cooperazione scientifica e tecnologica con gli Stati Uniti. I campi di ricerca in comune tra i due Paese spaziano dalla fisica delle particelle e la fisica nucleare alla biologia, dall'ecologia alle scienze ambientali, dalla sicurezza energetica al cambiamento climatico, dalle scienze strategiche alla tecnologia integrata. Molte istituzioni, università e corporazioni statunitensi hanno costituito delle società scientifiche insieme alle controparti cinesi.
La Cina apprezza un corretto rapporto scientifico e tecnologico e una valida collaborazione con le Nazioni europee. I tipi di collaborazione includono scambi accademici, pubblicazioni in comune, condivisione di progetti di ricerca, società scientifiche e centri ed istituti in comune. Nel 1998 è stato firmato l' "Accordo per la Cooperazione scientifica e tecnologica tra la Cina e la Commissione Europea" al fine di promuovere in Cina le università e gli istituti di ricerca scientifica  e di coinvolgerli nel Programma Quadro Europeo. Alcuni scienziati cinesi hanno partecipato ai progetti di ricerca del sesto Programma Quadro e in questo momento sono attivamente impegnati nei progetti del settimo Programma Quadro.
L'Accademia delle Scienze Cinesi ha rapporti di collaborazione con la Royal Society di Londra, con il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (CNRS), con la società tedesca Max-Planck (MPG), con il Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche italiano (CNR) ecc. Le aree di cooperazione tra la nostra accademia e i partner europei si sono estese dalla ricerca di base e dalla ricerca energetica degli anni Ottanta alle scienze naturali, alla biotecnologia, allo studio dell'ambiente e delle risorse, alle scienze mediche e della salute, all'agricoltura, all'informazione tecnologica, agli studi sui materiali, all'aeronautica e allo spazio. L a CAS e i partners europei hanno dato vita a istituti di ricerca in comune, come l'Istituto CAS-MPG di Biologia Computazionale, l'Istituto Pasteur a Shanghai, il Laboratorio di Biosicurezza Livello P4 Wuhan e la Banca di Risorse di plasma germinale Kunming Millenium. Hanno stabilito inoltre unità di ricerca in comune come i gruppi di scienziati e partners della Max-Planck e laboratori di ricerca cino-francesi.
La cooperazione bilaterale tra Cina e Italia S&T è iniziata negli Anni Settanta in seguito alle relazioni diplomatiche stabilite tra i due Paesi. Le due Nazioni hanno coltivato sempre una più ampia e profonda cooperazione per quanto riguarda la scienza e la tecnologia. Visite reciproche, scambi di informazioni tecnologiche e programmi di ricerca in comune hanno accresciuto la collaborazione. In particolare attualmente la CAS e la CNR stanno portando avanti insieme alcuni programmi, ognuno di un periodo di tre anni, riguardanti le scienze della terra, dell'ambiente, dei materiali, l'energia, la biotecnologia, l'oceanografia e la salvaguardia del patrimonio.
All'inizio del XXI secolo la CAS e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) hanno dato inizio a imponenti progetti scientifici come il Laboratorio di Radiazione cosmica Yangbajing in Tibet, che riveste una grande importanza nello studio della fisica atmosferica, della fisica nucleare, delle attività solari, delle comunicazioni wireless, della fisica delle particelle e della meteorologia. Inoltre la Cas collabora con altre istituzioni e compagnie italiane. Per esempio Ponte di Archimede, il Dipartimento di Meccanica della CAS, il Dipartimento di Energia Guangzhou della CAS e la Zhejiang University hanno collaborato al progetto Archimedes Bridge e al progetto di generazione elettrica delle maree marine.

In Cina la velocità dello sviluppo scientifico è alta, mentre rimangono bassi il PIL e altri parametri economici. E' vero? Come pensate di rinvigorire la scienza e la tecnologia cinesi?

Nel 2007 la Cina è diventata il terzo produttore di PIL al mondo e la spesa per lo sviluppo e la ricerca in quello stesso anno è stata dell'1,49% di PIL. Nel gennaio 2006 il Governo cinese nel Piano Nazionale del Programma di Sviluppo Tecnologico e Scientifico a medio e lungo termine si è prefissato l'obiettivo di fare in modo che la partecipazione della spesa per la ricerca e lo sviluppo sia del 2,5% del PIL e che la crescita economica derivante dal progresso scientifico sia del 60%. Sebbene il potere economico sia in veloce crescita la Cina è ancora in ritardo rispetto ai Paesi sviluppati nel progresso della ricerca scientifica,. Ciò è evidente osservando lo status quo della minore capacità innovativa nei settori all'avanguardia e della minore competitività della ricerca.
Per migliorare ulteriormente l'abilità della ricerca scientifica cinese, dobbiamo prima di tutto formare e chiamare presso di noi i migliori scienziati e tecnici con una solida esperienza di ricerca già riconosciuta dalla comunità scientifica mondiale. Allo stesso tempo dobbiamo sollecitare una migliore istruzione che permetta di coltivare la competitività tra i giovani ricercatori nella ricerca scientifica complessa. Secondariamente dobbiamo concentrarci nella costruzione di attrezzature per la ricerca avanzata che possano condurre a scoperte più innovative. In terzo luogo dovremo dar vita ad un meccanismo più efficiente e creare un'atmosfera di lavoro migliore che incoraggi la ricerca di base e le innovazioni tecnologiche. Disporremo inoltre più risorse per frontiere interdisciplinari che hanno attratto l'attenzione del mondo e che possono essere di beneficio per il popolo cinese e l'umanità tutta. Ultimo ma non meno importante promuoveremo una cultura di innovazione "amica" che incoraggi un'attività pioneristica e che permetta anche di fallire nelle ricerche. Nel frattempo ci si sforzerà anche nella promozione di una coscienza scientifica nel popolo cinese.


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