fbpx Anche il libro della chimica è scritto in lingua matematica? | Scienza in rete

Anche il libro della chimica è scritto in lingua matematica?

Primary tabs

Read time: 3 mins

Perché l’uso della matematica decresce dalla fisica, alla chimica e alla biologia? Questa disuguaglianza è una questione storica, e quindi col tempo sarà rimossa, oppure i tipi differenti di spiegazione utilizzati da queste discipline implicano una dose differente di matematica? A questi quesiti cercheremo di dare una risposta in questo articolo, accanto al problema più generale del perché la matematica è adatta alla scienza, esemplificato dal dubbio di Einstein: «Com’è possibile che la matematica, che dopo tutto è solo un prodotto del pensiero umano indipendente dalla realtà, si adatti in maniera così sorprendente agli oggetti della realtà stessa?»

Per capire il rapporto tra la matematica e la scienza, e rispondere implicitamente a Einstein, occorre fare una precisazione generale, valida per tutte le discipline: la scienza, qualunque disciplina scientifica, si occupa di proprietà e caratteristiche di realtà modellizzate, a volta profondamente modellizzate e idealizzate, mai di oggetti reali. Anche quando sembra parlare di enti “quotidiani” (di pietre, piante o animali) in realtà parla dei loro modelli ideali. È questa caratteristica (adottata da Galileo e dagli altri iniziatori della “scienza nuova”) che, assimilando la scienza (o almeno parte di essa) alla matematica, e compiendo lo stesso percorso che già i greci avevano compiuto per la matematica, crea il contatto tra queste due aree del sapere e permette l’applicazione della matematica alla scienza.

Per parlare del rapporto tra matematica e scienza non si può non partire da Galileo. La concezione fondamentale di Galileo è che la verità naturale è tutta consegnata nel grande libro della natura, per leggere il quale occorrono, e bastano, senso e discorso, ossia esperienza sensibile e ragionamento. Quest’ultimo è, in particolare, il ragionamento matematico, più esattamente il ragionamento geometrico secondo il modello strutturale della geometria euclidea. Esso non è soltanto il modello logico della geometria, riguardante cioè soltanto la disposizione deduttiva delle proposizioni (o teoremi) nel sistema, ma anche la riduzione astrattiva e operativa di tutto il variopinto mondo dei fenomeni alle strutture metrico-quantitative, rappresentabili mediante le categorie geometriche.

Al contrario del pensiero dello stesso Galileo, non è vero che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico; è vero, al contrario, che quel libro noi decidiamo di leggerlo in quel codice e, quindi, ne prendiamo solo i suoi aspetti che si adattano meglio, modificandoli e idealizzandoli. Inoltre, e questo è un punto su cui riflettere accuratamente, la scelta di leggere in linguaggio matematico il libro della natura non è indolore. Essa ha implicato storicamente inclusioni ed esclusioni in “ambito scientifico” e ancora oggi svolge tale funzione.

Tutto questo è dimostrabile storicamente, ma è ancora valido oggi? In parte. Rispetto all’utilizzo della matematica nella descrizione della realtà, le scienze (come la chimica e la biologia) che usano enti come soggetti di spiegazione hanno oggi modificato la loro posizione. Ciò è dovuto, sia ad un cambiamento della stessa matematica sia ad un approccio meno negativo degli operatori di tali discipline sulle potenzialità della matematica. Cento anni fa la matematica era definibile come «lo studio del numero e dello spazio». Oggi tale definizione è angusta e ristretta. È proprio la chimica a darci la dimostrazione delle potenzialità nuove offerte dalla matematica in questi ambiti. Essa, infatti, accanto alla matematica classica, ha iniziato ad utilizzare una matematica sofisticata (teoria dei grafi, topologia, teoria dei gruppi, eccetera) adatta alle sue esigenze. Ancora una volta la chimica, scienza delle qualità, può divenire un punto di riferimento per le scienze umane nel richiedere una matematica che vada sempre di più oltre i numeri e le figure.

 Tali argomenti sono stati sviluppati nel mio libro Complesso e Organizzato. Sistemi strutturati in fisica, chimica, biologia ed oltre, (Franco Angeli, Milano, 2008).


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Il diritto dei genitori come strategia dell'ultra destra internazionale

bambini che corrono con lo zaino

Dal caso alla Corte Suprema USA alle campagne di ProVita in Italia: come ideologia e politica entrano nelle aule scolastiche. La recente proposta governativa sul consenso informato preventivo per attività scolastiche su temi sensibili riproduce in Italia strategie già collaudate negli Stati Uniti. Seguendo l'esempio di gruppi come Moms of Liberty, i movimenti conservatori italiani stanno promuovendo il concetto di "primato educativo dei genitori" per limitare l'autonomia didattica delle scuole. È una tendenza internazionale che, sotto il pretesto di difendere i diritti familiari, mira a controllare l'educazione pubblica, censurare contenuti inclusivi e ridefinire il ruolo delle istituzioni scolastiche. 

Lo scorso 30 aprile, il Consiglio dei Ministri ha inserito attraverso una proposta di legge lo strumento del consenso informato preventivo da parte delle famiglie per la partecipazione dei figli ad attività legate a temi sensibili, come quelli Lgbtqia+ e legati all’educazione sessuale e affettiva, ma non solo.