Fase 2: tornare alla normalità o mantenere il distanziamento?
Ipotizzando che gli infetti sviluppino un’immunità persistente all’infezione, i due autori confrontano due scenari basandosi sull’andamento dell’epidemia in Piemonte. Il primo scenario ipotizza una rilassamento rapido delle misure entro fine maggio; il secondo una permanenza ridotta del distanziamento sociale combinato con un efficace tracciamento dei casi. Risultato: nel primo caso ci si attende un secondo picco dell’epidemia verso metà agosto, con un numero di ricoveri in terapia intensiva simile alla prima ondata, con il 70% della popolazione immune a fine anno. Nel secondo caso un picco epidemico minore ma prolungato nel tempo, con la fine dell'epidemia non prima di maggio 2021.
Nell'immagine, "Quarantine loading", di Sofia Carra.
L’emergenza Covid-19 ha visto il Governo e le Regioni mettere in atto provvedimenti di salute pubblica eccezionali che hanno comportato forti restrizioni delle libertà personali ed un impatto negativo sulle attività economiche e sul reddito. Tali provvedimenti, che per loro natura sono emergenziali e quindi di durata limitata nel tempo, sono stati accettati dalla quasi totalità della popolazione italiana in base ad un principio di solidarietà sociale.