fbpx La spedizione di divulgazione scientifica “Terramare”: la natura raccontata a pedali | Scienza in rete

La spedizione di divulgazione scientifica “Terramare”: la natura raccontata a pedali

Primary tabs

Read time: 5 mins

Prendete un gruppo di scienziati con la passione per la comunicazione, fornite loro una carta geografica dove sono segnati i luoghi dove essi stessi svolgono ricerche ecologiche e lasciateli liberi di tracciare un itinerario che unisca quei luoghi. Poi, prendete questi scienziati e metteteli su di un mezzo di trasporto “dolce” a impatto virtualmente zero, come una bicicletta, una canoa o i loro stessi piedi, e fate sì che essi percorrano, in un viaggio a tappe, gli itinerari che hanno tracciato. Infine, lasciate che ad accompagnare questi scienziati siano cittadini non solo appassionati di natura ma che vogliono saperne di più, parlando direttamente con chi la natura, anche quella dietro casa, la studia da anni. Miscelate tutto per bene ed avrete i Cammini della “Rete delle Ricerche Ecologiche a Lungo Termine” (o Rete LTER-Italia, dove LTER sta per Long Term Ecological Research), che da oggi e per una settimana circa vi racconteremo su questa rubrica.

Promossa da numerosi enti di ricerca italiani, come Consiglio Nazionale delle Ricerche ed Università e dalla infrastruttura di ricerca LifeWatch, l'iniziativa Cammini LTER è organizzata dalla Rete LTER-Italia, un network inter-istituzionale che riunisce in una struttura virtuale 25 siti che nel complesso contano 80 stazioni di ricerca monitorate a scala temporale lunga, decennale e pluridecennale, con campionamenti anche settimanali condotti dai ricercatori afferenti alla rete. Quest'ultima è parte di una rete europea che è a sua volta parte di una rete globale, entrambe LTER. La ricerca ecologica di lungo termine (LTER) studia, attraverso l’osservazione periodica e regolare di “siti sentinella”, cosa cambia nell’ambiente nel corso della durata delle nostre vite, di quelle dei nostri figli e nipoti, mira a comprendere come l’ambiente stesso funziona e a distinguere i “cambiamenti naturali” da quelli che possono essere indotti dall’uomo, a scala locale o globale. Le stazioni di campionamento della Rete LTER in Italia ricadono praticamente in tutte le tipologie di ambienti naturali presenti nel nostro Paese, da quelli Alpini ed Appenninici d'alta quota e delle quote intermedie, ai grandi laghi a sud delle Alpi, agli ambienti boschivi di pianura, geograficamente frammentati, fino ad una innumerevole varietà di ambienti marini, come ad esempio Alto Adriatico e Golfo di Napoli, e di transizione tra terra e mare, come le lagune costiere.

Con i suoi “Cammini”, la Rete LTER si impegna a far comprendere al pubblico l’importanza di studiare i sistemi viventi, o "ecosistemi" e di farlo per lungo tempo. Gli ecosistemi sono infatti costituiti dall'insieme di piante, animali e microorganismi, nonché lo spazio fisico che li include e gli elementi fisici e chimici ad esso associati. L’uomo è quindi una parte, anche se apparentemente predominante, di quel grande ecosistema che è la Terra. Studiare gli ecosistemi consente di capire i loro meccanismi di funzionamento, da quelli prettamente biologici a quelli concernenti la sfera fisica e chimica. Le “funzioni degli ecosistemi” sono molteplici, dalla produzione dell’ossigeno che respiriamo e del cibo che mangiamo alla loro capacità di “processare” in maniera conveniente i nostri rifiuti. Nella prospettiva ecologica, gli esseri viventi sono parte integrante del loro ambiente: lo influenzano, lo modificano e lo diventano essi stessi, per altri esseri viventi. Infatti, uno dei motori chiave del funzionamento degli ecosistemi è rappresentato dalla diversità biologica, o biodiversità, ovvero la quantità e la varietà di specie presenti ed interagenti all’interno di un ecosistema. La biodiversità è oggi minacciata soprattutto dalle attività umane che influenzano in maniera  “trans-sistemica”, ovvero sia tanto nelle acque quanto sulla terraferma, gli ecosistemi del pianeta. Sulla “stabilità” degli ecosistemi e la loro capacità di fornire “servizi” funzionali alla nostra vita grava oggi anche la minaccia dei cambiamenti climatici.

L’iniziativa Cammini LTER è alla sua seconda edizione. Lo scorso anno, gli scienziati “camminanti e narranti” hanno percorso insieme ai cittadini tre itinerari, dalle Alpi al sud d’Italia, e l’iniziativa Cammini è culminata con un evento di comunicazione della scienza ad EXPO. Quest’anno, nell’anno nazionale dei “Cammini d’Italia” indetto dallo stesso Ministro Franceschini per promuovere la conoscenza  delle bellezze naturalistiche e culturali del nostro paese attraverso il viaggio lento, i Cammini LTER sono quattro, per lo più in centro e nord Italia, e contribuiscono al fitto calendario di celebrazioni per i 150 anni della formulazione del concetto di ecologia, ad opera di Ernst Heinrich Philipp August Haeckel (1834-1919). Con i Cammini LTER, gli scienziati in cammino promuovono l’ecologia nella sua accezione originaria e “corretta” di scienza che studia le relazioni tra gli organismi e il loro ambiente, significato ben più ampio di quello che si è soliti, soprattutto in Italia, assegnare all’ecologia, quale disciplina a volte para–scientifica inerente inquinamento e sostenibilità.

Dalla prospettiva di chi studia gli ecosistemi per mestiere (siamo entrambi ecologi), all’interno di questa rubrica quotidiana vi racconteremo uno di questi Cammini LTER: “Terramare – Il racconto del cambiamento tra foreste, laghi e mare”. Terramare partirà il 30 giugno da Mantova ed arriverà mercoledì 6 luglio a Venezia. Sarà questa una vera e propria spedizione, condotta in bicicletta e con mezzi a basso impatto ambientale, di divulgazione scientifica su temi ecologici e attraverso siti della Rete LTER. Quanti? Ben cinque, per un itinerario che si snoda per circa 500 km complessivi toccando Lombardia, Trentino e Veneto. I siti della Rete LTER nei quali Terramare farà tappa saranno la Riserva Naturale Bosco della Fontana a nord di Mantova, i laghi di Garda e di Tovel, la laguna di Venezia e l’Alto Adriatico. Attraverseremo ambienti diversissimi – quanta ricchezza in Italia! –, dalla Pianura Padana e i suoi fiumi, alla maggior riserva d’acqua dolce d’Italia, agli ambienti alpini e arriveremo al mare in maniera graduale, attraverso la laguna di Venezia, dove terra e mare sono alla perenne ricerca di equilibrio.

Durante questo viaggio alla scoperta della natura del nord est italiano, vi forniremo un ampio reportage sugli studi ecologici nei siti LTER che toccheremo, dove assisteremo anche a dimostrazioni di attività sul campo e a seminari divulgativi tenuti dagli ecologi della Rete LTER. Apriremo più di una finestra sulle caratteristiche dei molteplici ambienti naturali e cercheremo di comunicarvi lo stato e le prospettive del capitale naturale degli ambienti attraversati, basandoci prevalentemente su pubblicazioni scientifiche prodotte in questi “siti sentinella” dagli ecologi che vi lavorano da anni. In più, proveremo a raccontarvi le storie dietro i siti di ricerca LTER e le imprese, talvolta eroiche, compiute per tenere in piedi ricerche a lungo termine in condizioni spesso difficili. Infine, cercheremo di dare voce a tutti i partecipanti a Terramare, compresi i cittadini al seguito della carovana o incontrati in cammino, e alla loro sensibilità verso l’ecologia, la biodiversità e i cambiamenti climatici, prima, durante e dopo il passaggio di questa interessantissima spedizione scientifica a pedali

Vai alle tappe di Terramare>>


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Trump ora è un serio problema per il clima

persona con maschera di trump

Cosa succede con il ritorno di Trump per le azioni contro il cambiamento climatico? Abbiamo qui cercato di raccogliere dati, analisi e osservazioni - tra giornali e think tank internazionali - per capire cosa ci aspetta, sulla base di quanto il neopresidente ha già fatto o detto. Iniziamo a rimboccarci le maniche.

Foto di Darren Halstead su Unsplash

Donald Trump, da gennaio 2025, sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America (e il primo che lo farà da pregiudicato). Il Senato passa a maggioranza repubblicana così come, probabilmente, lo sarà la Camera. I risultati sono perfettamente in linea con i sondaggi, secondo i quali, soprattutto nelle ultime settimane, era evidente il sostanziale pareggio negli stati in bilico tra i due candidati.