Mentre Matteo Renzi lancia al Piccolo Teatro il progetto post Expo Human Technopole, molti ricercatori si radunano alla Sapienza per dare sostanza all’appello lanciato dal fisico (e membro del Gruppo 2003) Giorgio Parisi “Salviamo la Ricerca italiana” (qui il link al Gruppo Facebook) che ha già raccolto in pochi giorni migliaia di firme. Scienzainrete aderisce all’appello, seguirà la diretta in streaming dell’evento, e modera con il suo condirettore Pietro Greco la tavola rotonda di oggi.
I numeri di una "Ricerca da tre soldi" che abbiamo portato al convegno del Gruppo 2003 “Il futuro della ricerca in Italia” sono state riprese dalla senatrice Elena Cattaneo su Repubblica, che ha criticato il premier Renzi per l’appoggio dato a Human Technopole, definito “una toppa glamour al dopo Expo". In effetti, 150 milioni di euro all’anno che verranno erogati a IIT per gestire il progetto (buona parte verranno erogati da IIT ai partner, fra cui le tre università milanesi) fanno una certa impressione rispetto ai 92 milioni di euro dei bandi competivi PRIN, lanciati quest’anno dopo tre anni di silenzio. A questo si aggiungano i tagli continui alle università e agli enti, documentati dal nostro articolo sui finanziamenti alla ricerca pubblica.
A partire dal Convegno del 10 febbraio si è riavviato quindi un movimento di ricercatori che rivendicano più fondi, e meglio spesi. Da un lato è importante non soffocare l’università e gli enti di ricerca, dall’altro è urgente far partire una Agenzia di valutazione e finanziamento per progetti competitivi, allineando l’Italia al resto d’Europa e del mondo.
Speriamo che Renzi, così sensibile alle suggestioni delle ricerca scientifica nel caso di Human Technopole, capisca che non si può con una mano dare il via a un progetto ambizioso per il dopo Expo milanese e con l’altra stringere il cappio intorno al collo del resto della ricerca pubblica del paese.
Io però mi rifiuto di iscrivermi alla lista di chi deve schierarsi contro gli uni per sostenere gli altri: ogni occasione per dare ossigeno alla ricerca è importante. Se Renzi ha individuato nell’IIT un motore per un grande progetto è probabilmente perché, di fatto, l’IIT prefigura ciò che dovrebbero essere gli enti scientifici italiani in un prossimo futuro: di natura pubblica ma liberi dai lacci di concorsi pubblici. Negli anni l’IIT ha scalato posizioni di eccellenza scientifica dando vita a un centro molto dinamico, giovane (età media dei ricercatori 34 anni) e per certi versi visionario (si veda l'articolo qui).
Certo - come sostiene Elena Cattaneo nel suo articolo - il finanziamento di Human Technopole introdotto da Renzi nella legge di stabilità risponde a una prassi discutibile. Come forse lo è l’introduzione nella stessa legge di stabilità del Fondo nazionale Genomi Italia grazie a un emendamento votato (prima firma) dalla senatrice Elena Cattaneo (e da lei stessa raccontato su Repubblica). Con questo viene istituto presso il Ministero della salute il Fondo “progetto genomi Italia”, con la dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Il Fondo è istituito allo scopo di creare nel nostro Paese un’infrastruttura dedicata a un progetto nazionale di genomica applicata alla sanità pubblica, denominato “Progetto genomi Italia”, diretto all'attuazione di un piano nazionale di implementazione medico-sanitaria delle conoscenze e tecnologie in materia di genoma (con particolare riferimento al genoma della popolazione italiana). Una speciale Commissione nazionale verrà quindi istituita per individuare progetti pubblici e privati che si impegnano a cofinanziare il progetto in misura non inferiore a quelle erogate dallo Stato.
Indubbiamente un progetto stupendo, che senz’altro merita appoggio e forse più fondi.