fbpx Uno scorcio sulla scienza di Bookcity Milano | Scienza in rete

Cronaca di un safari a Bookcity Milano a caccia di scienza e ambiente

Tempo di lettura: 6 mins

Siamo stati a Bookcity Milano 2022, cercando gli incontri di scienza più curiosi o significativi, tra crisi climatica, ambiente, virus, poesia e comunicazione (e qualche politico).

Immagine: Pixabay

Bookcity Milano è una stratificazione di eventi, tanti in contemporanea, tantissimi in totale. Nel sito, per scorrere le pagine dei vari giorni programmati, dagli eventi della mattina agli ultimi della sera, ci vogliono alcune ore. Tra i vari, molti parlano anche di scienza.

Transizione ecologica in tempi di guerra

La nostra gita per Bookcity inizia giovedì 17 novembre alla Fondazione Corriere della Sera. Qui si susseguono un paio di eventi sulla transizione ecologica organizzati da Telmo Pievani, che hanno toccato tutti i punti importanti della sfida che ci troviamo di fronte. Edoardo Vigna del Corriere dialoga con Silvia Francescon (esperta di governance globale), che porta il suo punto di vista sui negoziati climatici, dalla COP27 a quelli passati a cui ha partecipato; con Nicola Armaroli che, pur ricordando che l’energia elettrica italiana è prodotta al 40% da energia rinnovabile, dice che il "corridore" della transizione ecologica dovrà correre sette volte più velocemente rispetto al passato per arrivare al traguardo al 2050. E con Edoardo Borgomeo, che si intende di acqua e lavora per la Banca Mondiale, che testimonia quanto il mondo della finanza stia facendo grossi passi avanti, seppur insufficienti, per inglobare ambiente e sociale nei meccanismi economici odierni.

Un bel quadretto dal titolo Il sogno di Greta finisce a Kiev? - suggerito dal presidente della Fondazione, dice Pievani - a cui segue una seconda parte condotta da Elisabetta Tola di Radio3Scienza. Stefano Caserini (docente di mitigazione del cambiamento climatico) ha preparato una presentazione sul perché noi umani fatichiamo a percepire la crisi climatica come un problema attuale, sempre che non colpisca le nostre tasche. La palla passa a Elisa Palazzi (climatologa) - per altro entrambi reduci dalla COP27 - che racconta di un side event sulla guerra a cui ha assistito a Sharm El-Sheikh: i conflitti sono concause e "co-conseguenze" di crisi ambientali varie, così come la fame e la povertà. È poi Antonello Pasini, climatologo, a ricordare che l’anticiclone delle Azzorre del colonnello Bernacca è ormai sempre più sostituito da quello africano (e quindi dai contraccolpi nordici freddi conseguenti).

La terza missione... anche in carcere

Si arriva quindi a venerdì 18: un incontro fitto di persone che raccontano di terza missione della Statale di Milano (l’incontro si svolge nell’ampia e affrescata Sala Napoleonica di via Sant'Antonio), e dei ruoli di enti filantropici come Fondazione Cariplo, grazie ai quali il territorio gode di impatti benefici di progetti (anche avveniristici, racconta la vicepresidente). L’intervento che colpisce di più - almeno chi scrive - è quello del direttore del Carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, che ricorda come la reclusione non debba essere solo "pena", ma anche un modo in cui i detenuti possono iniziare una nuova vita, tra le altre cose, laureandosi. 

Quammen, Pievani e Capua

È l’intervista di Telmo Pievani a David Quammen che mette il cappello alla serata, nei locali della Triennale. Dopo i saluti di Stefano Boeri, un breve ma intenso scambio di domande e risposte ripercorre dall’inizio la storia di Covid-19 e della "profezia" che Quammen fece ben prima dello scoppio della pandemia. Raccontando le sue interviste via Zoom a tanti scienziati, tra cui quello che ha chiamato il proprio gatto Zika (che burlone), l’autore ci ricorda che moltissimi virus non sono affatto cattivi (come quelli "innestati" nei nostri geni), mentre altri scateneranno per certo le prossime pandemie.

Il solco aperto da Quammen viene ripreso da Ilaria Capua sabato mattina in Bocconi. Mentre ad ascoltarla appare anche Mario Monti, suo ex compagno di partito, Capua ricorda ai presenti che è ora di fare il vaccino antinfluenzale, oltre che la quarta dose dell’anti-Covid. E quindi il discorso affronta il problema comunicativo di come convincere i pochi refrattari a vaccinarsi, di certo non insultandoli, piuttosto usando opportunamente le emozioni, senza mentire (per esempio sull’esistenza di studi in laboratorio di virus molto pericolosi) e soprattutto partendo dalla scuola. "Più vaccini per tutti", potremmo dire, ma anche "meno antibiotici a caso": questo pure è un tema affrontato.

Stronzo bestiale e altri scherzi scientifici al Museo della Scienza

Dopo una pausa pranzo molto rapida, si va al Museo della Scienza Leonardo Da Vinci dove Rocco Tanica e Vito Tartamella - di Focus - si esibiscono in una quasi performance esilarante sui tanti scherzi di scienziati burloni fatti a colleghi e riviste. Come la storia di Stronzo Bestiale, apparso in un articolo scientifico accettato solo dopo il suo inserimento come autore, seppure inesistente. Oppure lo scherzo che alcuni scienziati hanno fatto a gente e autorità di polizia costruendo un finto UFO; oppure la storia della tafazzina, una molecola isolata dopo un lavoro da masochisti, proprio come il Tafazzi di Giacomo di Aldo, Giovanni e Giacomo. Come non ricordare poi l’esposizione dell’aereo invisibile di Wonder Woman, che ha attirato l’attenzione di molti curiosi in America.

Incontri serendipitosi

Finita la parentesi comica, su cui si potrebbe riflettere per migliorare la comunicabilità di vari argomenti scientifici, si torna alla conferenza classica nella sede in via Festa del Perdono dell’Università di Milano. Qui, un dialogo tra scienza e filosofia sulla serendipità (dedicato a Giulio Giorello, Pietro Greco e Nanni Bignami) vede coinvolti ancora Pievani, con Manuela Monti (biotecnologa all’Università di Pavia), Andrea Parravicini e Carlo Alberto Redi. Quest’ultimo in particolare mostra il suo spirito di "apritore di parentesi" che intrattiene l’aula tra una frecciatina e l’altra al Ministro Lollobrigida sulla carne sintetica. Dal pubblico un intervento ricorda l’intervista di Pievani al ragazzino che aveva rammentato a Bruno Vespa che i pipistrelli sono mammiferi e non uccelli: il giovanissimo ornitologo, Francesco Barberini, guarda un po’, è presente in sala, proprio vicino a noi!

La magia degli alberi

Bookcity, come è ovvio, parla soprattutto di libri, tanti libri.  Moltissimi saggi, ma anche raccolte di poesie, come quelle presentate all’ultima giornata, domenica 20, nella piacevole cornice di Boscoincittà, nella stalla restaurata e rifunzionalizzata a sala convegni di Cascina san Romano. Luca Carra e Filippo Pizzoni moderano un dialogo tra Lucio Montecchio, Mino Petazzini su poesie e racconti che parlano di alberi. Montecchio, che insegna patologia forestale all'Università di Padova, regala pure ai presenti una ghianda di quercia da piantare (con tanto di istruzioni via QR code). Al termine, Giulio Crespi, che ha contribuito alla progettazione vari decenni fa del Boscoincittà, sottobraccio ci fa fare un giro panoramico del parco fino al laghetto. Primo esempio italiano di forestazione urbana.

Di incontri scientifici e simili ve ne erano anche altri, ma non potendo usufruire del teletrasporto, abbiamo dovuto fare una selezione. Crisi climatica, pandemie e comunicazione, che sono probabilmente i più grandi temi con impatti direttissimi sulla società attuale, a Bookcity c’erano. Speriamo che questo incrementi di qualche grammo la consapevolezza del pubblico lombardo (e non solo, visto che molti erano anche gli eventi in streaming) e porti un po’ di cittadinanza scientifica in più, pilastro trasversale a tutti gli incontri (almeno, a quelli a cui siamo stati).

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Perché le reti neurali hanno vinto i Nobel per la fisica e la chimica?

Quest'anno l'Intelligenza Artificiale ha fatto la parte del leone nei Nobel per la fisica e la chimica. Meglio sarebbe dire machine learning e reti neurali, grazie al cui sviluppo si devono sistemi che vanno dal riconoscimento di immagini alla IA generativa come Chat-GPT. In questo articolo Chiara Sabelli racconta la storia della ricerca che ha portato il fisico e biologo John J. Hopfield e l'informatico e neuroscienzato Geoffrey Hinton a porre le basi dell'attuale machine learning.

Immagine modificata a partire dall'articolo "Biohybrid and Bioinspired Magnetic Microswimmers" https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1002/smll.201704374

Il premio Nobel per la fisica 2024 è stato assegnato a John J. Hopfield, fisico e biologo statunitense dell’università di Princeton, e a Geoffrey Hinton, informatico e neuroscienziato britannico dell’Università di Toronto per aver sfruttato strumenti della fisica statistica nello sviluppo dei metodi alla base delle potenti tecnologie di machine learning di oggi.