fbpx Confronto tra agricoltura biologica e di precisione | Scienza in rete

Biologica o di precisione: come sarà l'agricoltura del futuro?

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min
--

L’agricoltura, insieme all’energia e ai trasporti, è tra i settori che più dovranno modificarsi per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. In particolare, mettiamo a confronto con l’agricoltura convenzionale l’agricoltura di precisione e l’agricoltura biologica.

Lo facciamo con Bruno Mezzetti, professore ordinario al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche, e Stefano Bocchi, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali all’Università degli studi di Milano.

È possibile compilare un breve questionario prima e dopo aver guardato l'intervista.

Guarda l'intervista

Sigla, interviste e montaggio: Jacopo Mengarelli
 
Crediti
Video: Pexels

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Dalla ricerca alle sue applicazioni: l'incontro Future Trends in Translational Medicine

Per vari motivi, nonostante l'elevata produttività in ambito biomedico, il mondo scientifico italiano è ancora limitato nel trasferimento dei propri risultati dai laboratori al mercato e alla società. Le iniziative di trasferimento tecnologico attualmente in corso sono molte: tra quelle dedicate alle discipline biomediche vi è l'incontro Future Trends in Translational Medicine, organizzato da Human Technopole e Nature Italy.

Crediti immagine: National Cancer Institute/Unsplash

È uno dei tanti “paradossi italiani”: pur risultando ai primissimi posti nel mondo per l’alta produttività nei settori biomedici, gli scienziati italiani risultano essere cronicamente refrattari alla valorizzazione dei risultati del proprio lavoro.