fbpx Una app per conoscere l'Humanitas | Scienza in rete

Una app per conoscere l'Humanitas

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min

L'applicazione Humanitas fornisce informazioni generali sull'Istituto Clinico Humanitas di Milano, presenta i servizi offerti dalla struttura, consente di orientarsi al suo interno e offre la possibilità di usufruire di alcuni servizi direttamente dal proprio dispositivo.

La schermata iniziale presenta in modo efficace le principali funzioni dell'applicazione divise in 6 sezioni. Tutte le sezioni presentano generalmente informazioni chiare e tasti facilmente identificabili. Tra le funzioni, peculiare la possibilità di evidenziare farmacie e pronto soccorso vicini all'utente, prenotare visite o esami online e consultare referti. Da migliorare la gestione del promemoria dei medicinali.

Nel complesso l'applicazione è utile e garantisce un discreto grado di usabilità.

Video tutorial e anteprime dell'app:

[video:http://www.youtube.com/watch?v=G4UbL49xteQ]

humanitas 2 humanitas 3


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

L’imaging cerebrale vede il sesso, ma anche il genere

Il sesso biologico e l'identità di genere sono rappresentati in reti neuronali diverse tra loro. Sono i risultati preliminari di una ricerca che ha esaminato quasi cinquemila preadolescenti nell’ambito di un ampio studio statunitense sullo sviluppo del cervello e la salute delle persone giovani. Obiettivo della ricerca è indagare in che modo l’appartenere a uno o l’altro sesso può influire sul presentarsi di diverse patologie neurologiche, e per farlo ha incluso anche i dati riferiti alle persone che dichiarano una diversa identità di genere, mettendo in luce differenze nelle reti neuronali. Con buona pace di chi non ci crede

La divaricazione rischia di farsi sempre più ampia: da una parte chi nega la potenziale distanza tra sesso e genere e preferisce parlare di una supposta “teoria del gender” e dall’altra il progredire degli studi sulle identità di genere che via via cercano di fare luce su come si origina questa identità e le eventuali incongruenze.