Nella ricerca oncologica sono le star del momento: gli occhi di tutti sono ormai puntati sulle staminali, ritenute ormai in gran parte responsabili della proliferazione delle masse tumorali. Un gruppo del Laboratorio di oncologia molecolare del Dipartimento di scienze biomolecolari dell’Università degli studi di Milano, in collaborazione con il Biomedical Research Institute di Boston, negli Stati Uniti, ha scoperto, grazie alla presenza di un medesimo marcatore di proliferazione asimmetrica delle cellule chiamato CXCR6, che le staminali tumorali del melanoma derivano da quelle normalmente presenti nei tessuti . Quando poi questo marcatore è presente contemporaneamente a un altro, capace di offrire resistenza ai farmaci, la prognosi peggiora. «Ma la dimostrazione, anche nelle sottopopolazioni più aggressive, di marcatori immunologici abitualmente utilizzati contro il melanoma, suggerisce che approcci terapeutici che prevedano come marcatori questi target, potrebbero essere efficaci anche su queste cellule» suggerisce Caterina La Porta, dell’Università di Milano, che ha coordinato il lavoro pubblicato su PLoS One.
PLoS ONE 5(12): e15183. doi: 10.1371/journal.pone.0015183, 2010