fbpx Il 3 ottobre tornano le "Pillole di scienza" | Page 2 | Scienza in rete

Il 3 ottobre tornano le "Pillole di scienza"

Read time: 2 mins

Cinque formule di sostenibilità
Waterstone, Intesa Sanpaolo, Expo

3 ottobre 2015
h. 19:30-20:30

Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Scienza in rete e Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, presentano il secondo appuntamento di “Pillole di scienza”. Cinque incursioni nella scienza in cui esperti e divulgatori raccontano - aiutandosi con immagini, filmati e formule -  cosa può fare la ricerca per la sostenibilità e la salute. Non vere e proprie “lezioni”, ma cinque pillole di 10 minuti l’una, legate in un unico divertente spettacolo.
Il secondo appuntamento sarà il 3 ottobre 2015.

1) A qualcuno piace caldo
C’è chi si ostina a negare il cambiamento climatico, ma il 99% della comunità scientifica ha raggiunto il consenso: il clima sta cambiando, e l’uomo ne è il principale responsabile. Ecco perché, e cosa fare ora.

Stefano Caserinidocente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano

2)  La scienza della longevità, fra geni e peperoncino
Si può incidere sulla longevità con l'alimentazione? Eccome! Conosciamo quali vie genetiche determinano la longevità. E ora siamo alla ricerca di cibi, diete o farmaci che possano influenzarle.

Piergiuseppe Pelicci, IEO (Istituto Europeo di Oncologia)

3) Riscoprire gli insetti: gustosi e sostenibili ingredienti in cucina 
Cibi che per noi occidentali sono fuori luogo per altri sono consuetudine. E’ fondamentale abbattere alcuni confini culturali per riscoprire cibi sorprendentemente nutrienti e sostenibili.

Giulia Maffei, biologa e divulgatrice scientifica, Giulia Tacchini, progettista degli atti alimentari

4) Piante transgeniche: fabbriche verdi per la salute umana
Immaginate un mondo in cui le industrie farmaceutiche sono campi coltivati... Questo potrebbe un giorno diventare realtà se impariamo a utilizzare le piante come bioreattori per la produzione di farmaci, vaccini, proteine ricombinanti per la salute umana.

Emanuela Pedrazzini, Biologa Cellulare e Molecolare - Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria, Dip. di Scienze Bio-Agroalimentari Consiglio Nazionale delle Ricerche

5) Chi si mangia la terra? (Se 8 mq al secondo di suoli persi ogni anno vi sembrano pochi…)
Il modo in cui una societàà usa la propria terra è il riflesso della sua cultura civile, del valore attribuito al suolo, all’agricoltura, alla bellezza del proprio paesaggio, al lavoro. In Italia vengono consumati circa 70 ettari di terreno al giorno. Si tratta di un consumo di suolo pari a circa 8 metri quadrati al secondo, oltre 252 kmq di suolo persi ogni anno.

Elena GranataDipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Indice: 
Expo 2015

prossimo articolo

Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l'attenzione sull'influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti.

Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno annunciato di aver identificato un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni bovini da latte.